CASERTA (Sergio Olmo) – “Il modo anomalo e irrituale con cui è stata indetta la riunione del 5 agosto (ieri, ndr), che appare come una convocazione impropria delle commissioni che presiediamo, ci spinge a non poter partecipare. Egregio Presidente, la invitiamo in futuro a seguire le procedure consone e concertate che abbiamo sempre utilizzato. Cordialmente”. Mittenti: i presidenti della V e VIII Commissione regionale (Sanità e Agricoltura) Vincenzo Alaia e Francesco Emilio Borrelli. Destinatario: il presidente del Consiglio regionale campano (nella foto la sede), Gennaro Oliviero che già lunedì scorso aveva sollecitato i vertici dei due organismi regionali a voler incontrare in audizione i rappresentanti del Coordinamento Unitario per la Difesa del Patrimonio Bufalino. L’incontro previsto per ieri è dunque saltato, “con modalità e motivazioni sorprendenti e pretestuose”, osserva il portavoce del Coordinamento Unitario degli Allevatori Gianni Fabbris che proprio il primo agosto scorso aveva scritto al presidente Oliviero perché, in un’ottica dialogante, organizzasse l’audizione promessa dal 2 maggio scorso per poter finalmente discutere le proposte degli allevatori per trasformare un piano di eradicazione in un “piano di prevenzione” così da scongiurare quanto accaduto negli ultimi 10 anni: l’abbattimento per sospetta brucellosi o Tbc bufalina di oltre 100 mila capi poi risultati sani alle indagini post mortem.
Una “sconvocazione”, quella dei presidenti delle due commissioni, che è apparsa particolarmente sgarbata. Ed è lo stesso Fabbris che, infatti, sottolinea: “Lo bacchettano fino a dare lezioni di etichetta istituzionale”. “Non è un bello spettacolo per le Istituzioni”, aggiunge il portavoce degli allevatori in protesta che si chiede: “Cosa è accaduto ieri sera (l’altro ieri sera, ndr)? Chi è intervenuto per impedire che il Consiglio Regionale incontrasse gli allevatori e i sindaci per discutere della situazione?”.
Di fatto la mail di annullamento dell’audizione arriva nel giorno i cui la Regione dà notizia dell’inaugurazione delle attività del Piano affidato alle cure del commissario ad acta, il Generale Luigi Cortellessa. E ieri è stato proprio il governatore campano Vincenzo De Luca, nel corso del suo consueto appuntamento su Facebook, ad annunciare che “sono partite le prime vaccinazioni per la Brucellosi delle bufale. Sono stati acquistati i primi vaccini come previsto dal piano del commissario, il generale Cortellessa”. Aggiungendo: “Andiamo avanti. rispondiamo ora sulle criticità segnalate da alcuni allevatori che sono venuti a manifestare per protesta. Stiamo anche accelerando sui tempi di pagamento per i capi infetti abbattuti. Ci impegniamo ad accelerare i tempi. Da parte nostra c’è la massima serietà, purché il piano di estinzione della Brucellosi vada avanti fino all’obiettivo. C’è stato tempo perso, ora abbiamo concordato gli obiettivi con il ministero e si va avanti, basta demagogia. Le vaccinazioni sono cominciate e questa è una bella notizia”.
Non la pensa allo stesso Gianni Fabbris, secondo il quale si tratta di “pura propaganda” visto che il Piano “è congegnato in modo tale da rendere eccezionale e residuale l’utilizzo della vaccinazione”. Per non parlare, ci sottolinea di tutti gli altri aspetti legati alle procedure diagnostiche, al diritto negato agli allevatori di poter contro periziare eventuali diagnosi di casi sospetti o confermati, alla piena attuazione del diritto all’autocontrollo e ad una gestione effettivamente efficiente e trasparente del contrasto alla brucellosi e alla tubercolosi bufalina in provincia di Caserta.
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