Caserta, sanità lenta: liste d’attesa invisibili

Caserta, sanità lenta: liste d'attesa invisibili
Caserta, sanità lenta: liste d'attesa invisibili

CASERTA – Le liste di attesa per le visite mediche diventano invisibili, con i dati che non vengono aggiornati da mesi dalle aziende sanitarie del territorio e nessuna informazione ‘trasparente’ nei confronti degli utenti da parte della Sanità regionale: questo il grande mistero che avvolge le prestazioni sanitarie della Asl di Caserta dove, così come nel resto della Campania, è diventato impossibile consultare le tempistiche relative a visite e controlli medici nelle strutture sul territorio.

Un vero e proprio disastro per la trasparenza dell’amministrazione del governatore Vincenzo De Luca che, forse ‘involontariamente’, ha reso inaccessibile al pubblico una delle informazioni più importanti per gli utenti. Sul sito della Asl casertana del direttore generale Amedeo Blasotti (nella foto) i dati sono presenti, ma non vengono aggiornati da mesi. Gli ultimi disponibili sono quelli relativi a gennaio del 2022. E comunque non erano positivi. Trenta giorni d’attesa per un’ecografia al collo e trentatré per quella all’addome. Centotredici per la visita di controllo allergologica per problemi dermatologici e ottantasette per quella relativa ai problemi respiratori. Quasi due mesi, cinquantasei giorni, per quella reumatologica. Non stupisce che le liste di attesa siano state ‘messe in un cassetto’. 

Amedeo Blasotti

Sono poche le strutture in cui è ancora possibile verificare quali sono i tempi di attesa. Una di queste è l’ospedale Moscati di Avellino. I dati non sono ottimi ma almeno sono visibili. Come i 64 giorni di attesa per una Tc del torace con Mcd di priorità urgente. O i 122 giorni di attesa per una ecografia bilaterale della mammella. Di cui comunque lo scorso giugno ne sono state effettuate solo due. Per quelle meno urgenti anche sei i mesi di attesa. Una fila da 190 giorni sia per la Rm della colonna vertebrale, così come per l’ecografia al seno. Allo stesso modo è ancora possibile, almeno in parte guardare alle liste d’attesa dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano del capoluogo. Molte le terapie per cui si rimanda fino a fine settembre, con almeno due mesi di attesa. Tra questi La biopsia e l’agobiopsia della tiroide, così come l’agoaspirazione eco guidata e l’agobiopsia linfonodale eco-guidata. Sempre agli inizi dell’autunno per l’ecodoppler dei grossi vasi addominali e l’ecografia dei tronchi sovraortici. Stesso per l’ecodoppler del fegato e delle vie biliari. Un tipo di esame per cui in questi tutti i casi bisogna attendere il 28 settembre. Per il 5 settembre la tac pelvica, mentre per il 20 le visite endocrinologiche e internistica endocrino-metabolica. Due mesi, il primo di settembre, per la visita ginecologica. L’attesa più lunga riguarda la visita reumatologica, per cui c’è da aspettare fino al 31 ottobre. Ben lontano dalla Sanità di tipo ‘svedese’ che aveva promesso il governatore. Gli utenti della Sanità si ritrovano in un giro vorticoso (e inutile) tra i siti istituzionali. Veramente ‘l’arte dei pazzi’. I siti delle Asl locali e delle strutture ospedaliere rimandano al portale Sinfonia o addirittura all’applicazione specifica. Dove però non ci sono dati né numeri. Nel migliore dei casi si può verificare il tempo di attesa della propria prenotazione, per una visita già prenotata.  Sul ‘Portale Salute del Cittadino’ nulla. Anzi, ci sono i collegamenti ai siti di Asl e strutture ospedaliere. Vuota la sezione ‘monitoraggio delle liste d’attesa’. Del presunto ‘cruscotto’ neppure l’ombra. Agli utenti della Sanità non solo toccano attese senza fine. Oggi, in definitiva, non possono sapere più neppure quanto devono aspettare.

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