NAPOLI – Tonnellate di cibo finiscono ogni anno nella pattumiera contribuendo a danneggiare il nostro pianeta. Oggi è la Giornata nazionale contro lo spreco alimentare. La Giornata è stata istituita nel 2014 dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market per sensibilizzare su una questione centrale del nostro tempo anche attraverso la diffusione di nuovi dati dell’Osservatorio Waste Watcher International, fondato da Last Minute Market. La campagna Spreco Zero ha realizzato risultati importanti: se nel 2014 un italiano su 2 dichiarava di gettare cibo quasi ogni giorno, nel 2019 solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di cestinare il cibo quotidianamente e nel 2021 gli italiani si sono dimostrati il popolo più virtuoso del primo Cross Country Report monitorato su 8 Paesi del mondo (Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Canada, Russia, Germania, Spagna e Italia) con uno spreco settimanale medio di 529 grammi di cibo pro capite. Molto resta da fare: gli alimenti restano in testa alla nefasta ‘hit’ degli sprechi per il 74% degli italiani. Seguono lo spreco idrico (52%), gli sprechi nella mobilità (25%), di energia elettrica (24%) e in generale legati ai propri soldi (16%).
I DATI
In media nella spazzatura degli italiani finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari, circa il 15% in più rispetto allo scorso anno per una valore complessivo di quasi 7,4 miliardi euro, secondo l’analisi Coldiretti su dati Waste Watcher International. Uno scandalo in una situazione in cui più dell’8% di tutta la popolazione italiana rischia la povertà alimentare nei prossimi mesi, avendo budget risicati. Secondo Coldiretti tagliando gli sprechi alimentari delle famiglie italiane sarebbe possibile imbandire adeguatamente la tavola dei circa 3,2 milioni di poveri che in Italia con l’emergenza Covid sono costretti a chiedere aiuto per il cibo con pacchi alimentari o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case.
UN DANNO AMBIENTALE
Sprecare cibo non è ‘solo’ un problema etico, ma anche ecologico. Per prima cosa si spreca energia, infatti a finire nella pattumiera insieme agli alimenti c’è anche la corrente utilizzata per produrli, inoltre si va ad incidere sui costi della raccolta differenziata, perché tutto il cibo buttato andrà smaltito. E’ un lusso che il nostro pianeta non può permettersi di sostenere.
LE REGOLE D’ORO
Per aiutare la Terra bastano pochi e semplici accorgimenti, a partire dalla spesa. Meglio acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, in modo da non ritrovarsi la dispensa piena. Poi meglio preferire le produzioni locali e comprare nei mercati a chilometro zero, acquistare seguendo la stagionalità dei prodotti, prendere la frutta con il giusto grado di maturazione, e separare le diverse varietà di frutta e verdura, in modo da non tenere insieme i cibi che si consumano in tempi diversi, e accelerare la loro decomposizione. Bisogna controllare sempre l’etichetta dei prodotti, e se andiamo al ristorante chiedere la doggy bag per consumare a casa gli avanzi. Altra regola d’oro è verificare quotidianamente il frigorifero, controllando che i cibi siano correttamente posizionati nel ripiano giuto. E’ utile privilegiare confezioni adeguate, non compriamo troppo se sappiamo che quel cibo non riusciremo a consumarlo. Infine dobbiamo riscoprire le ricette degli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato. Cucinare gli avanzi fa bene all’ambiente ma anche al nostro palato.
L’INIZIATIVA
Per aiutare gli italiani a contenere gli sprechi, grazie alla cucina degli avanzi dalle tradizioni contadine, nelle diverse regioni ci saranno i mercati di Campagna Amica. Il cibo che resta dopo pranzi e cene rappresenta una fetta rilevante degli sprechi alimentari che possono essere combattuti con la riscoperta dei piatti del giorno dopo che valorizzano gli avanzi e aiutano a conservare e trasmettere le tradizioni culinarie del passato alle nuove generazioni. Per l’appuntamento verrà diffuso l’esclusivo focus della Coldiretti su “Le nuove vite del pane”, cibo simbolico nella lotta allo spreco che è un sacrilegio buttare.