NAPOLI – Dici Roman Abramovich e pensi al lusso, ai soldi, alle spese pazze del suo Chelsea. L’esatto opposto di Aurelio De Laurentiis, che nella gestione del Napoli mette i conti al primo posto, coi guadagni sempre superiori agli investimenti. Sarà forse colpa della crisi economica generale, fatto sta che, per una volta, anche il magnate russo padrone dei Blues si ‘ispira’ al suo omologo azzurro.
BRACCIO DI FERRO
Antonio Conte ha rotto da tempo con Abramovich. Dopo l’idillio della scorsa stagione, con la vittoria del campionato, il tecnico italiano oggi è un separato in casa. La mancata qualificazione in Champions League ha spinto il patron del Chelsea a cambiare. Il problema, però, è che l’ex ct della Nazionale ha un contratto sino al 2020 e soprattutto una buonuscita da 20 milioni di euro. Cifra che Abramovich, ormai deciso ad affidare la panchina a Maurizio Sarri, non vorrebbe spendere. Di qui il lungo contenzioso ancora in atto, col Chelsea che offre 10 milioni e Conte, irremovibile, che chiede l’intero ammontare della cifra.
SCONTO CERCASI
Il Chelsea non ha ancora esonerato Antonio solo Conte perché confida in un cavillo legale per risparmiare sull’ultimo anno di contratto che ancora spetta al tecnico italiano. Proprio così: i legali di Roman Abramovich sono al lavoro per avvalersi su Conte, ‘reo’ di aver deprezzato il cartellino di Diego Costa. La vicenda si riferisce alla scorsa estate, poche settimane dopo l’inattesa conquista della Premier League da parte dei Blues. Il mercato langue, così Conte – forse anche per sbloccare le acque – invia un sms al centravanti spagnolo, già a segno tre volte in questo mondiale – informandolo di non rientrare più nei piani tecnici del Chelsea. Un’iniziativa personale di Conte, subito resa pubblica da Costa, che in seguito si è accasato – a prezzi di saldo – all’Atletico Madrid. Perciò i dirigenti del Blues vogliono capire se sia possibile ottenere un parziale risarcimento per la mancata plus-valenza, riducendo – o magari persino azzerando – la buonuscita di Conte, circa 10 milioni di euro. Insomma un cavillo legale che possa permettere al Chelsea di liberarsi di Conte senza dover mettere mano alla tasca. Una mossa non da Abramovich ma piuttosto da… ADL.
E SARRI ASPETTA
Risolta la vertenza, già entro la prossima settimana il Chelsea è attesa all’annuncio del suo sostituto, che con ogni probabilità sarà Maurizio Sarri, con Gianfranco Zola in qualità di vice. Già pronto il contratto dell’ex tecnico del Napoli: triennale, o in alternativa biennale più opzione sul terzo, e ingaggio da sei milioni a stagione. Firma e poi via al mercato: Rugani o Manolas, Higuain, magari Hysaj. Sempre che l’Abramovich ‘aurelizzato’ riesca a ottenere lo sconto.