FIRENZE (LaPresse) – “Io non sono tornato a Firenze perché non sono mai andato via. Firenze è la mia casa. Ogni giorno mi godo l’amore e l’affetto dei fiorentini. L’altro giorno a mia moglie dicevo che sono passati tanti anni. Ma la passione, l’amore verso di me è sempre aumentato e adesso comincio a capire che ne è valsa la pena ‘giocarmi’ le mie caviglie per questa città, per i fiorentini”. Così Gabriel Omar Batistuta, il “Re Leone”, 151 reti in maglia viola, oggi a Firenze, in occasione della presentazione alla stampa del docufilm “El Numero Nueve”, che ripercorre la vita del bomber di Reconquista, ha risposto al bentornato che gli ha rivolto il sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella.
‘El numero nueve’, il docufilm che ripercorre la vita del bomber
Il Re Leone – così era soprannominato quando giocava – ha poi speso parole di elogio per l’attuale centravanti della Roma Edin Dzeko, e sulle prospettive della squadra giallorossa ha sostenuto che “finora non ha avuto continuità, ma se passa i gironi in Champions può arrivare lontano, mentre in campionato sta faticando un po’ di più ma la qualità non si discute”. Infine, parlando dei suoi connazionali Icardi e Higuain che si contendono la maglia numero 9 dell’Argentina, Batistuta ha detto: “Icardi mi piace perché non si vede molto ma alla fine segna sempre, mentre Higuain ha fatto bene ovunque”.
CR7 vs Messi, il commento di Batistuta
Poi, sul dualismo tra Cristiano Ronaldo e Messi, ha affermato: “Se devo scegliere prendo tutti e due, altrimenti prendo Messi anche solo perché è argentino. Cristiano Ronaldo è davvero forte, però sono diversi. Messi partecipa molto di più al gioco, faccio fatica a metterli a confronto. Cristiano ha una fame incredibile”.
Le prospettive della Fiorentina
Infine, prima di telefonare a Maradona per fargli gli auguri per i suoi 58 anni, Batistuta ha parlato dei due giovani talenti della Fiorentina, Chiesa e Simeone. Di Chiesa e delle tante sirene di mercato per l’esterno viola e della Nazionale ha detto: “Come ogni professionista, vuol fare carriera. A volte metti sulla bilancia tante cose, non sono nella sua testa. Per me la cosa migliore era stare a Firenze perché avevo tanti stimoli e stavo bene. Mi piaceva rappresentare questa squadra nel mondo, anche se non andavo da altre parti a vincere mi sentivo vivo. Se Chiesa avesse la mia stessa testa gli direi di restare a Firenze, ma ovviamente Federico è un’altra persona, ed è normale perché ognuno ha i suoi sogni”.
Mentre su Simeone, che in tanti sperano possa ripercorrere in viola le gesta del Re Leone, ha aggiunto: “Sa che gli voglio bene, sono molto amico con il padre e ho giocato tante battaglie con il Cholo. So che persona è Giovanni, gli auguro il meglio”.