TORINO – “Una partita difficile. Squadra e allenatore che conosco bene. Una squadra che ha tecnica e soprattutto solida, organizzata e che si difende bene. Ce la giochiamo 50 e 50”. Lo ha detto il capitano della Juventus Giorgio Chiellini, intervistato dall’ex compagno di squadra Claudio Marchisio su Prime Video, alla vigilia della gara di ritorno degli ottavi di Champions League con il Villarreal. “Nei primi mesi secondo me si aspettava di trovare un gruppo più simile a quello che aveva lasciato. Ma in realtà in questi due anni è cambiato tanto.
Sono cambiati tanti giocatori, la squadra si è ringiovanita e colonne portanti che avevano fatto il loro ciclo, chiaramente io in primis, non avevano più quella costanza di presenza come prima. Gli equilibri interni erano cambiati – ha aggiunto a proposito del percorso dei bianconeri – Ma da novembre si è vista la sua Juve. Una Juve solida che ha una propria identità, con i propri difetti e i propri pregi. Vlahovic? Ha portato una ventata di entusiasmo a tutti. È un giocatore che sposta gli equilibri e ci dà tanto. Dopo Mandzukic ci mancava una punta di peso. Avevamo Gonzalo (Higuaín) che è un giocatore eccezionale, con caratteristiche diverse. Ma negli ultimi anni non avevamo più una prima punta come Gonzalo ed era un adattamento continuo. Ora questa squadra ha un suo numero nove – anche se indossa il sette – che ha trascinato un po’ tutti. E poi ha 22 anni e una gran voglia di diventare il numero uno”.
A proposito di de Ligt “è cresciuto partita dopo partita. Le responsabilità gli piacciono e lo stimolano. La maturazione per un difensore arriva ad un’età più avanzata. Ora deve crescere tanto ma è un giocatore di livello mondiale”. In chiusura una battuta sul proprio futuro. “Io sono già arrivato oltre quello che pensavo. Dopo questo ginocchio era una sfida riuscire ad entrare però avevo questo europeo che mi ballava in testa. Volevo arrivarci. Potevo finire l’anno scorso con la Nazionale ma mi è venuta voglia di continuare e la vivo alla giornata – ha raccontato il difensore – Ora ho il sogno del Mondiale che mi balla nella testa. Speriamo di raggiungerlo e di godercelo. Di base mi piacerebbe fare più il dirigente che l’allenatore ma la vita è piena di sorprese. Lo capirò con il tempo”.
(LaPresse)