ROMA – Mister Allegri aveva ragione. Un po’ di ‘casino’ fa bene, altrimenti si è troppo piatti. E la scossa, dopo una settimana di tensione vissuta leccandosi le ferite per l’uscita dalla Champions che ha riaperto i malumori nello spogliatoio, è arrivata forte e chiara. La Juventus in mezz’ora risolve, con la coppia Dybala e Vlahovic e un 2-0 senza storia la questione Salernitana blindando il quarto posto e facendo partire subito la lunga sfida all’Inter.
La frenata dei nerazzurri (che devono recuperare ancora il match con il Bologna) consente adesso alla Signora di avvicinarsi ad un solo punto alla sfida di San Siro, in programma dopo la sosta. Quanto basta per provare a mettere in pratica una rincorsa che all’inizio di gennaio, con i dieci punti di ritardo sulla quarta in classifica, sembrava impensabile e folle. Per i campani un ko annunciato, che la fa scivolare sempre più giù in classifica anche se non era certo la sfida contro una ritrovata Signora quella su cui contare per provare la risalita.
Allegri, per il primo atto della sua ‘mission impossible’, si affida ad un 4-4-2 classico con Szczesny tra i pali e Chiellini titolare a formare la linea con De Sciglio, De Ligt e Pellegrini mentre in attacco punta sulla coppia Dybala-Vlahovic. Nella Salernitana, a Torino alla disperata caccia di punti, confermato Djuric come terminale offensivo.
I bianconeri non intendono tergiversare troppo, fanno valere subito la netta superiorità nei confronti degli ospiti e colpiscono subito con Dybala, l’uomo più atteso. Palla centrale di Cuadrado per Vlahovic che appoggia per l’argentino, la ‘Joya’ sterza sul mancino e conclude in diagonale con il tocco del palo che accompagna il pallone in rete. La gara dunque si fa subito in discesa, la Salernitana non rinuncia a farsi vedere in avanti ma fa troppo poco per impensierire la Juventus che dopo aver mancato il raddoppio ancora con Dybala, più che mai ispirato, trova il modo di allungare con Vlahovic. Cross dalla destra di De Sciglio e stacco vincente di testa del neo acquisto bianconero tornato al gol dopo due giornate di digiuno. Mai in questo campionato è rimasto a secco per tre partite consecutive.
Nella ripresa la Juventus cala il ritmo, Allegri (che fa riposare Chiellini per Rugani) si sbraccia, chiede alla squadra di non abbassarsi troppo per non correre rischi inutili e non favorire il ritorno della Salernitana. Dybala, che ha speso molto nella prima frazione, viene sostituito da Morata poco prima dell’ora di gioco raccogliendo gli applausi della tifoseria. Un rinnovato atto d’amore per l’argentino, alle prese con la telenovela del rinnovo del contratto e con le voci che lo danno per partente.
I campani approfittano del calo dei bianconeri, facendosi pericolosi prima con Zortea che perde più volte il tempo della battuta sotto porta, e poi con Verdi, entrato al posto di Perotti, che impegna Szczesny ad un intervento complicato. Il polacco replica poi su una sforbiciata di Bonazzoli. Il tecnico Nicola prova anche la carta Ribery per provare a rimettersi in partita. La Juve regge con ordine senza ulteriori sbandamenti portando a casa tre punti pesanti che restituiscono ottimismo e fiducia. E nel finale c’è posto anche per l’esordio del giovanissimo Miretti, classe 2003. La corsa all’Inter è iniziata e il futuro bianconero è tutto da scrivere.
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