Canta Napoli e il ‘Maradona’ fa festa. La squadra di Spalletti viaggia sempre più veloce e non ha nessuna intenzione di fermarsi. Con una accelerata nei primi minuti affossa il Torino con una doppietta di Anguissa in appena 12′, piazza il tris con il suo gioiello Kvaratskhelia al 37′ prima di cedere alla rilassatezza e consentire ai granata di sognare la rimonta. Ma contro questa formazione, dalle condizioni fisiche e atletiche perfette grazie alle qualità dei suoi interpreti (nonostante l’assenza di Osimhen), non c’è troppo spazio per i miracoli. Ai campani bastano 40′ di grande calcio per piegare 3-1 il Toro con cui consolidare il primato in classifica, firmare la quarta vittoria consecutiva e mandare un chiaro messaggio agli avversari per la lotta al titolo. Dopo il successo ‘pesante’ contro il Milan, la pausa per le Nazionali non ha allentato la marcia dei partenopei che hanno confermato di essere una squadra solida, attenta, in piena salute con un gioco di alta qualità, sospinta dal solito Kvaraskhelia e da Anguissa, protagonista di un primo tempo di alto livello. In chiave Champions League l’Ajax è avvertito. E per Spalletti non poteva iniziare meglio il lungo ed estenuante mese di ottobre. Per il Torino, dopo il buon avvio di stagione, si tratta della terza sconfitta consecutiva. Nessun allarme ma la squadra ha bisogno di ritrovare la spinta iniziale.
Spalletti conferma la stessa formazione che ha battuto il Milan con Raspadori che vince il ballottaggio con Simeone e Politano preferito a Lozano mentre si rivede in panchina Demme. Tre cambi invece per Juric rispetto alla gara del Toro contro il Sassuolo con Mirancuk e Rodriguez che prendono il posto di Radonjic e Schuurs e il ritorno da titolare di Sanabria.
IL Napoli parte subito veloce, mostra una qualità tecnica e una velocità di gioco che mette in crisi il Toro sotto di due reti dopo appena 12′ con una doppietta di Anguissa. Uno-due sulla fascia sinistra tra Mario Rui e Kvaraskhelia con il portoghese che arriva sul fondo e cross in mezzo all’area, Anguissa si inserisce e colpisce di testa battendo Milinkocvic-Savic. Sei minuti dopo il centrocampista camerunense replica: chiude il triangolo con Politano a metà campo e si invola in solitaria verso la porta grata e arrivato davanti al portiere lo batte con un rasoterra sul primo palo. Il Toro è stordito, fatica a ritrovare le forze per uscire dalla gabbia che il Napoli gli ha costruito con azioni sempre rapide e velenose e un pressing che costringe gli ospiti a passare spesso il pallone al portiere. Al 37′ arriva anche il 3-0 dei partenopei con un’azione simile avviata da una palla profonda di Zielinski e conclusa dal mancino a incrociare per Kvaratskhelia. La squadra di Spalletti è padrona del campo, allenta leggermente il baricentro e il Toro approfitta del calo di tensione dei partenopei per prova a rientrare in partita con una conclusione vincente di Sanabria, il più lesto di tutto ad arrivare su una seconda palla nell’area del Napoli.
Nella ripresa la squadra di Juric nei primi 20′ raccoglie tutto ikl suo coraggio per andare a caccia del gol e portarsi ad una sola lunghezza. Ma il Napoli è ordinato, attento e non corre mai seri pericoli, affidandosi a fiammate improvvise e al contropiede che sa essere letale in fase di transizione. Al 55′ azione personale di Politano che salta Rodriguez rientrando sul destro per poi calciare sul primo palo trovando però solo l’esterno della rete. Spalletti fa rifiatare Raspadori, Zielinski e Politano, invita i suoi a non distrarsi a a restare compatti. Il Toro spinge, aggredisce, sfiora la seconda rete con Vlasic nel finale (provvidenziale la parata di Meret) senza però far barcollare un solido Napoli, che pur soffrendo, chiude il match senza troppi patemi gestendo il doppio vantaggio in piena sicurezza. Il ‘Maradona’ gioisce e si continua a sognare in grande.
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