Serviva una vittoria, possibilmente con due gol di scarto. Al ‘da Luz’ invece arriva una sconfitta senza appello, nonostante il finale arrembante, che estromette la Juventus dalla Champions League con una giornata d’anticipo. Un tonfo in una gara pazza che fa comunque rumore, perché pesa sulle finanze già in profondo rosso del club e che arriva all’indomani della chiusura delle indagini preliminari della Procura di Torino sulle plusvalenze e sui conti della società. I successi in serie ottenuti dai bianconeri in campionato contro Torino ed Empoli avevano illuso.
In Europa è un’altra storia, il Benfica passeggia a lungo sulle macerie della Vecchia Signora e centra con pieno merito gli ottavi di finale, con la possibilità di giocarsi addirittura il primato del girone nell’ultimo turno. Il 4-3 di Lisbona fa tornare sulla terra la squadra di Allegri, per oltre un’ora in totale balia dell’avversario, fragile psicologicamente e incapace di arginare lo strapotere tecnico e fisico dei padroni di casa. A metà settembre lo scalpo dei portoghesi a Torino aveva aperto lo stato di crisi in casa Juve, un mese e passa più tardi i problemi di Bonucci e compagni sono gli stessi.
In una notte amara per i bianconeri, che non uscivano dalla Champions League nella fase a gironi dalla stagione 2013/14, l’unica luce arriva dalla reazione d’orgoglio mostrata nel finale proprio su impulso dei più giovani, in particolare dal 19enne Iling-Junior. E’ da qui che Allegri dovrà ripartire per dimenticare la cocente delusione europea e rilanciarsi in campionato. Allegri conferma Kean dopo la bella prestazione con l’Empoli accanto a Vlahovic. Dietro Alex Sandro non è in perfette condizioni, al suo posto tocca a Gatti che si rivede in campo a oltre un mese dall’ultima partita, la sconfitta in casa del Monza.
I portoghesi partono forte e con il loro possesso palla costringono subito l’avversario a rintanarsi in difesa. Gli ospiti rischiano già al 12′, quando un doppio svarione di Danilo e Bonucci favorisce Rafa Silva, il cui diagonale finisce abbondantemente a lato. Cinque minuti più tardi il Benfica trova comunque il gol. Pennellata di Fernandez e colpo di testa vincente di Antonio Silva, che si infila tra Bonucci e Gatti e ‘stappa’ il match. La Juve reagisce immediatamente, sugli sviluppi di un corner Vlahovic insacca in mischia. L’arbitro convalida dopo un lungo consulto al Var per una presunta posizione di fuorigioco di Kean.
Il sussulto bianconero non scuote comunque le certezze dei portoghesi, complici gli errori individuali di una Juve comunque arruffona. Un ingenuo fallo di mano di Cuadrado consegna a Joao Mario il rigore del 2-1, questa volta i ragazzi di Allegri accusano il colpo e poco dopo la mezz’ora (successivamente a una girata a lato di Vlahovic da buona posizione) con una splendida azione di contropiede Rafa Silva trova il tris di tacco sul cross basso di Joao Mario. I bianconeri dietro soffrono tremendamente le folate di Joao Mario e soci, ma davanti si fanno notare soprattutto grazie alle iniziative di Kostic, il più ficcante sulla corsia mancina.
Nella ripresa Allegri si gioca subito la carta Milik al posto di Kean, ma il Benfica passeggia e al 5′ firma il poker ancora con Rafa Silva, che supera Szczesny con uno scavetto approfittando di un errore in disimpegno di Bonucci. La Juve esce dal campo, depressa e impaurita, sottomessa in tutto e per tutto all’avversario. A quel punto il tecnico toscano decide di dare la scossa e butta nella mischia i giovani Miretti, Soulè e Iling-Junior. I portoghesi sciupano più volte la palla del pokerissimo, dalla parte opposta invece l’ingresso (debutto assoluto in Champions) del giovane esterno cambia il volto della Juve.
Il calciatore inglese crossa in mezzo per Milik che in girata accorcia le distanze, due minuti dopo altro affondo di Iling-Junior, Vlachodimos respinge male e McKennie ne approfitta. La partita si riapre incredibilmente, anche perché Rafa Silva in campo aperto solo davanti al portiere manca il colpo del ko mandando la palla sul palo. Per la Juve però è un risveglio tardivo: al triplice fischio a far festa sono i lusitani, i bianconeri salutano l’Europa che conta e devono ancora conquistarsi l’accesso all’Europa League.(LaPresse)