MILANO – Battere la Macedonia del Nord e poi la vincente di Portogallo-Turchia per riportare l’Italia ai Mondiali. E’ questo l’obiettivo del ct azzurro Roberto Mancini intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della prima partita dei Playoff Mondiali in programma domani sera allo stadio Renzo Barbera di Palermo. Gli Azzurri vogliono cancellare definitivamente dalla memoria collettiva la notte di San Siro del novembre 2017, quando la Svezia ci buttò fuori dai Mondiali. Quasi quattro anni dopo quell’infausta serata, l’Italia è diventata campione d’Europa battendo a Wembley l’Inghilterra. Ed è proprio con quello spirito e con la consapevolezza di quanto già fatto, che gli Azzurri dovranno scendere in campo domani sera dinanzi ai circa 33mila spettatori dello stadio siciliano. “Ci sono momenti di gioia e altri di delusione, qualcuno ci è già passato ma nessuno ci vuole tornare sopra. Basta essere concentrati su quello che dobbiamo fare, questo deve essere il nostro obiettivo. Senza pensare ad altre cose”, ha dichiarato Mancini.
La posta in palio è importantissima. Perdere due Mondiali di fila sarebbe il punto basso nella storia della nazionale quattro volte campione del Mondo, soprattutto a meno di un anno dalla vittoria del Campionato Europeo. “La cosa importante è viverla con serenità e senza pressione: siamo una squadra forte e dobbiamo giocare con la giusta convinzione, senza paura e senza il braccino corto”, ha dichiarato il capitano Giorgio Chiellini che a San Siro contro la Svezia era in campo. “Chi ha vissuto 4 anni fa saprà gestire le emozioni e ci darà una mano in più. Non dobbiamo avere eccessiva tensione. Abbiamo due partite importanti da affrontare una alla volta. Stiamo bene e non vediamo l’ora di giocare”, ha aggiunto. Chiellini è reduce da un periodo di stop per infortunio e la sua presenza domani è in dubbio, come quella di Bonucci. “Io sto bene, sono riuscito a recuperare e a lavorare. Sono contento e ora vediamo di chiudere in bellezza, perchè il Mondiale è un traguardo importante a cui abbiamo pensato spesso”, ha ammesso il capitano azzurro che per giocare in Qatar potrebbe anche decidere di allungare la sua carriera.
Per quanto riguarda la squadra che scenderà in campo, i dubbi del ct sono quasi tutti in difesa: oltre a chi giocherà in mezzo, da scegliere i sostituti degli infortunati Di Lorenzo e Spinazzola sulle fasce. Le certezze sono a centrocampo dove si ripartirà dal trio composto da Jorginho, Verratti e Barella, e in attacco dove al fianco di Immobile sono quasi certi di una maglia da titolare Insigne e Berardi. “Non abbiamo avuto tanto tempo per prepararci, abbiamo provato qualcosa ma proprio per questo abbiamo cercato di restare con i ragazzi dell’Europeo. Si conoscono bene e sanno cosa devono fare”, ha spiegato Mancini. “Dobbiamo restare tranquilli e giocare la nostra partita perchè loro hanno delle qualità tecniche importanti”, ha aggiunto il ct. “Loro si difendono bene e non ci daranno molti spazi. Non dobbiamo farci prendere dalla frenesia, altrimenti diventa tutto più difficile”, ha dichiarato ancora Mancini. “Si parte tutti alla pari, non c’è un favorito, in 90 minuti può accadere qualsiasi cosa. Le partite vanno giocate tutte, anche quando sembrano le più scontate”, ha poi ammonito il ct.
Domani sera per la prima volta dal 2019 (l’ultima volta fu proprio a Palermo per la Nazionale, ndr), in Italia si tornerà a vedere uno stadio pieno al 100% della capienza. Una svolta dopo due anni di pandemia di Covid. “Palermo ha sempre supportato l’Italia, credo anche domani sera ci saranno molto vicini ed è una cosa molto positiva. Sarà bello tornare al 100% e speriamo domani sera di essere tutti felici e contenti”, ha dichiarato il ct Mancini. Anche per capitan Chiellini la spinta dei tifosi sarà fondamentale per spingere gli Azzurri. “Viviamo questa atmosfera, con l’entusiasmo del pubblico di Palermo e con questa ricetta la partita la vinciamo”, ha aggiunto. “Le energie le abbiamo e tante”, ha concluso Chiellini. E allora domani tutti idealmente a spingere l’Italia verso la vittoria. L’unica cosa che conta.
di Antonio Martelli