Milano, 5 dic. (LaPresse) – “La Nazionale? Voglio essere ancora protagonista, spero in un giorno in una chiamata, dipende però dall’allenatore che ha un compito molto difficile. Ma se Mancini dovesse chiamare io risponderei”. Così Claudio Marchisio nel corso di una lunga intervista concessa ai microfoni di Sky Sport, in merito a un suo possibile ritorno in Azzurro. Sul debutto con la maglia dello Zenit San Pietroburgo, l’ex bianconero ha detto: “Emozione e agitazione. In quel momento mi presentavo a dei nuovi tifosi in uno stadio nuovo e allo stesso momento davanti a me i miei figli e mia moglie ai quali stavo facendo affrontare una nuova esperienza. Il numero 10 l’ho scelto per vari motivi, tra cui quello di Alessandro Del Piero, è sempre stato il mio idolo sin da bambino, e anche perché erano i numeri disponibili, sono arrivato quando la stagione era già iniziata. Non mi considero un vero 10, ho un ruolo diverso però sono legato a questo numero avrei voluto tanto indossarlo e c’è stata la possibilità”.
dunque
In merito al passaggio dalla Juventus allo Zenit, Marchisio ha ammesso: “Un periodo molto intenso ed emozionante, sono stati momenti molto veloci e fatti in poco tempo ma sempre fatti con la testa sulle spalle cercando di prendere la decisione giusta, era mia intenzione andare in una nuova squadra per giocare di più e quindi abbiamo preso questa decisione senza nessun rimpianto perché la vita va avanti. La voglia di continuare a giocare e di vincere è ancora tanta”. “Nello spogliatoio ne parlavo già con Chiellini e Barzagli, ed essere ascoltato, oltre ai loro consigli, per me è stato molto importante. Adesso pensiamo al presente che per me è molto importante, anche perché lo Zenit vuole tornare a vincere e noi tutti lo vogliamo. Il nostro obiettivo è voler arrivare il più lontano possibile in Europa League e riportare il campionato qui a San Pietroburgo”, ha concluso.