TORINO – Una notte da Milan per centrare una qualificazione miracolosa per come era iniziato il cammino in Europa. L’impresa del Diavolo al Wanda Metropolitano ha dato un senso alla sfida di San Siro contro il Liverpool, una delle grandi classiche del calcio europeo, che vedrà i padroni di casa inseguire le ultime residue chances di passaggio del turno al cospetto di un avversario già certo del primo posto. La missione è complicata, il compito è arduo, perché i rossoneri hanno a disposizione un solo risultato – la vittoria – che potrebbe anche non essere sufficiente qualora al ‘Do Dragao’ non uscisse un pareggio tra Porto e Atletico Madrid.
Il Milan però non vuole fare calcoli (qualora vincessero i colchoneros bisognerebbe andare a guardare addirittura la differenza reti complessiva) e pensa solo a ciò su cui può incidere in tutto e per tutto. Ovvero battere i Reds che finora in Champions League hanno fatto cinque su cinque e in Premier League viaggiano al secondo posto a meno uno dalla capolista Liverpool. “E’ una partita molto importante, che abbiamo cercato di preparare nei minimi dettagli e particolari, sebbene in poco tempo. Conosciamo bene i nostri avversari, è una gara che abbiamo preparato bene – assicura Stefano Pioli in conferenza stampa – Siamo convinti di due cose, che noi siamo una squadra forte e che loro sono fortissimi. Abbiamo voglia di misurarci con queste squadre, noi vogliamo cercare di vincere, ma la vittoria deve passare attraverso una partita di sacrificio, attenzione, grande lucidità tecnica e tattica”. Pioli non cerca scuse ma nell’avvicinamento al match contro gli inglesi il Milan ha perso un’altra pedina all’attacco. Oltre a Pietro Pellegri, uscito nel corso del match con la Salernitana per una lesione all’adduttore, anche Rafael Leao non sarà della partita a causa di “una forte contusione muscolare alla coscia posteriore destra che di fatto ha causato una piccola lesione muscolare al bicipite femorale”. Assenze pesanti (“adesso dobbiamo stringere i denti, cercando di raccogliere il massimo possibile fino al 22 dicembre”) che vanno ad aggiungersi a quelle di Rebic, Kjaer, Calabria e Giroud. “Non ci sarà solo Zlatan davanti, anzi più saremo imprevedibili più riusciremo a creare situazioni pericolose – assicura il tecnico emiliano – Credo che dovremo avere tanti giocatori offensivi, non necessariamente un punto di riferimento statico. Krunic, Díaz, Messias sanno leggere gli spazi, muoversi tra le linee e rendersi pericolosi ed è qualcosa che potrebbe fare la differenza”. Il Liverpool è avvisato.
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