Calcio Milan, il club decide il suo destino: con Leonardo e con Maldini

Non sono molte le cose, decisive per il proprio destino, delle quali il Milan oggi è padrone. Il destino europeo dipende anche e soprattutto da Juventus e Atalanta. Il futuro europeo, dopo il piazzamento finale sul campo, dipende dalle camere investigative dell'Uefa e dal TAS

ESCLUSIVA MILAN Foto LaPresse -

MILANO – Non sono molte le cose, decisive per il proprio destino, delle quali il Milan oggi è padrone. Il destino europeo dipende anche e soprattutto da Juventus e Atalanta. Il futuro europeo, dopo il piazzamento finale sul campo, dipende dalle camere investigative dell’Uefa e dal TAS. Ma del proprio progetto, pur condizionato da tutti questi fattori, il Milan si sente evidentemente depositario e padrone. E i progetti camminano sulle gambe degli uomini che continueranno ad essere, tanto per cominciare, Leonardo e Paolo Maldini. Viene dato per scontato da più parti che Leonardo sia in uscita al contrario di Paolo Maldini che rimarrebbe come elemento di identità milanese e milanista, ma una corretta e serena valutazione dei fatti porta a ben altro.

La specificazione

Dalle parti di Casa Milan e di Milanello, infatti, non trova assolutamente conferma il messaggio “fatto passare” di un Leonardo in uscita. Leonardo e Maldini sono nel cuore del progetto. E lo dimostra non soltanto la linea di indirizzo alla quale Ivan Gazidis, con lo spirito di un dirigente che armonizza e che non fa la rivoluzione per il gusto di farla, rimane fedele. Ma lo confermano anche le sfumature, gli episodi, i particolari: giovedì Leonardo e Paolo Maldini hanno avuto tre ore di riunione a Milanello, e le riunioni insieme sono continue. Vuol dire che c’è dialogo e iniziativa attorno ad un progetto. Un progetto che prosegue senza quelle mosse che vengono attribuite da qualche parte al Ceo rossonero.

Alla guida della squadra

La stessa cosa riguarda la situazione sull’allenatore, data da tutti per definita e per superata. Gazidis, Leonardo e Paolo Maldini non hanno mai preso né mai prenderanno contatti formali o informali finchè c’è un allenatore nel pieno del suo incarico. Per il suo pregresso e per la sua sincerità, poi, Rino Gattuso non merita di essere scavalcato e trattato in maniera irriguardosa. La visione si attribuisce il Milan è molto chiara: Rino è a tutti gli effetti a bordo, e ci resta. Se mai si dovesse cambiare, sarà solo da allora che i vertici rossoneri inizieranno a trovare un sostituto. Correttezza, processi chiari, fiducia e trasparenza per un Milan competitivo e autosufficiente. Questi i paletti che il Milan osserva nelle sue giornate di lavoro e nella costruzione della propria traiettoria futura.

La richiesta alla lega

Il problema rimasto sul tavolo e che non ha trovato invece alcune risposta è la presa di posizione da parte di Lega Serie A sulla contemporaneità fra Milan-Frosinone e Juventus-Atalanta. Non c’è stata e sarebbe stato lecito attendersela. C’erano state dichiarazioni dell’ad De Siervo sul tema, non favorevoli allo spostamento dell’orario, ma comunque legittime, mentre a favore della contemporaneità si erano pronunciati prime firme e analisti. Eppure, a distanza di giorni dalla prima richiesta, non c’è stato nessun comunicato da parte dell’ente di via Rosellini. Ebbene sì, ad oggi la Lega non ha comunicato ufficialmente nulla sulla richiesta rossonera di posticipo della partita con il Frosinone. Quando invece sarebbe buona norma, non foss’altro che per educazione, comunicare, anche un semplice “non è possibile”. Cosa che non è accaduta.

Di Mario Suma

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