Calcio Samp, Giampaolo: “Gabbiadini scelta in più, ma testa al Milan”

"Gabbiadini è una scelta in più in attacco. Per me non è un esterno, ma un attaccante vero e proprio e faremo di tutto per inserirlo in un ambiente che lui conosce già molto bene"

GENOVA – “Ci sono tanti elementi positivi alla vigilia di questa partita. È un appuntamento al buio dopo la sosta, ma la squadra si è allenata bene: è un occasione perché giochiamo in casa e spero di superare il turno”. Marco Giampaolo, allenatore della Sampdoria, alla vigilia della gara di Coppa Italia al ‘Ferraris’ contro il Milan negli ottavi di finale. Il tecnico conosce bene il valore dell’avversario e non pensa assolutamente che la Supercoppa Italiana in programma tra cinque giorni a Gedda, in Arabia Saudita, o le tante voci di mercato attorno agli uomini di Gattuso finiranno per condizionare i rossoneri. “In campionato i rossoneri hanno un punto in più di noi, quindi se guardassimo la classifica saremmo un pelo sfavoriti . Verranno a giocare la partita e hanno qualità individuali di grande rilievo: sono una squadra costruita per vincere, sarà una partita difficile ma abbiamo carte da giocarci”.

su turnover e mercato

“Il turn over non esiste. Non voglio che venga sminuito il valore di quei calciatori che giocano meno, ma che concorrono a migliorare il valore e la classifica della Sampdoria. La partita me la giocherò con la miglior formazione possibile in questo momento: Rafael Cabral in porta più altri dieci”. Impossibile non parlare di mercato. Il ritorno in blucerchiato di Manolo Gabbiadini è imminente, un innesto che aumenterà le alternative in attacco . “Migliorare questa squadra a gennaio credo sia impossibile – conclude Giampaolo -. In porta e in difesa siamo competitivi, a centrocampo idem e l’attacco non ha evidenziato lacune. Per il target della Sampdoria inserire calciatori che stravolgano il valore della è pressoché impossibile: Gabbiadini è una scelta in più in attacco. Per me non è un esterno, ma un attaccante vero e proprio e faremo di tutto per inserirlo in un ambiente che lui conosce già molto bene”.

LaPresse


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