MILANO – Una nuova ondata di caldo sta per abbattersi sull’Italia: la colonnina di mercurio schizzerà in alto fino a superare i 40 gradi, a cominciare dal Nord, aggravando la situazione della siccità.
Come difendersi? Il cibo può essere un ottimo alleato contro le temperature oltre i 40 gradi di questi giorni. Ma quali? “Di recente è stata riscoperta una caratteristica di pasta, patate, riso e cereali in genere che aiutano”. A spiegare a LaPresse cosa mangiare contro il caldo è il nutrizionista Carmine Orlandi, specialista in Scienze dell’alimentazione, docente dell’università di Tor Vergata e nutrizionista della nazionale italiana di Rugby e della Fipav.
“L’amido cotto e raffreddato subisce un processo di retrogradazione in base al quale il glucosio viene assimilato lentamente senza picchi di glicemia – afferma – e offre anche un vantaggio metabolico”. E tra le altre cose “l’amido contiene un prebiotico che aiuta il microbiota dell’intestino”. Una sana alimentazione, dunque, aiuta non soltanto per un corretto stile di vita, ma anche per difendersi da un caldo record, mai visto finora in Italia.
Al di là di ciò che accade quando si mangia, il consiglio è sempre di “bilanciare tutti gli aspetti nutrizionali” che servono all’organismo. Vanno evitati “cibi elaborati e grassi perché portano affaticamento in generale”.
Visto il periodo, il consiglio è “fare piccoli pasti, mangiare con maggiore frequenza, senza dimenticare di bere per idratarsi”. L’acqua non deve essere troppo fredda “ma nemmeno a temperatura ambiente: deve essere fresca”, consiglia Orlandi.
Pasti sostitutivi? “Un gelato può sembrare una buona idea, conta che non diventi una abitudine perché vanno sempre garantiti tutti gli aspetti nutrizionali”. Ma “una buona idea è tornare al prosciutto con la frutta”. Il perché è presto detto: il tanto vituperato sale in realtà d’estate aiuta e “il prosciutto, ma è anche il caso del parmigiano, contiene il sodio di cui abbiamo bisogno”.
Attenzione agli anziani che “hanno minor senso della sete”: è il consiglio di Francesco Landi, geriatra della Fondazione Policlinico Gemelli, contattato da LaPresse. “La disidratazione si accompagna anche a manifestazioni di tipo neurologico, come lo stato confusionale, quindi è il primo rischio da evitare – sottolinea – Altrettanto importante è il dosaggio dei farmaci che, soprattutto in caso di patologie come l’ipertensione e il diabete, va controllato con grande attenzione in caso di temperature elevate”.
Anche nelle carceri si soffre il caldo che si aggiunge “al problema del sovraffollamento”. “Ci sono strutture dove il rifornimento di acqua può essere difficoltoso come lo è per il territorio esterno – sottolinea a LaPresse Alessio Scandurra, coordinatore dell’Osservatorio sulle carceri di Antigone – In questi casi può accadere che l’acqua sia razionata. In questi casi si sopperisce alla carenza con la distribuzione di bottiglie di acqua”.
di Laura Pirone