NAPOLI – Dalle prime luci dell’alba la squadra mobile di Napoli sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare. Emessa dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 8 soggetti. Ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione, porto in luogo pubblico di arma comune da sparo. E violenza privata commessa da più di cinque persone con l’uso delle armi, delitti aggravati dal metodo mafioso.
Le indagini, coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno ricevuto l’esecuzione, il 28 novembre 2017, di una misura cautelare. Nei confronti di 23 persone, promotori e affiliati del clan De Micco, operante nel quartiere di Ponticelli.
Un kalashnikov e uzi trovati nella camera da letto a Napoli lo scorso novembre
I carabinieri nel quartiere Ponticelli di Napoli hanno individuato e sequestrato a Napoli un arsenale. Hanno trovato le armi, un Kalashnikov, una mitraglietta Uzi, un fucile a canne mozze, due pistole semiautomatiche e cartucce di vario calibro, in un armadio della stanza da letto dell’abitazione di Antonio Cavaliere, 55 anni, ritenuto affiliato al clan De Micco. Il quartiere è stato teatro di ‘stese’ e di numerosi arresti, in particolare nel famigerato rione Conocal.
Oltre alle armi hanno trovato anche un giubbotto antiproiettile, un passamontagna, berretti e guanti di lattice. Secondo gli inquirenti, Cavaliere, custodiva le armi per conto di un elemento di spicco del clan, Rocco Capasso, 44 anni, che è stato rintracciato e arrestato. Le armi sono state già inviate ai reparti investigazioni scientifiche per le analisi balistiche. I due arrestati, invece, si trovano ora nel carcere napoletano di Secondigliano.
(LaPresse)