Camorra ed elezioni a Casal di Principe: chieste le condanne per l’ex sindaco e altre 9 persone

Il processo scaturito dall'inchiesta "Il principe e la (scheda) ballerina" che fece scattare 57 misure cautelari. Al vaglio della Corte d’appello gli imputati per i quali la Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza. La Procura generale ha concluso la requisitoria affrontando le posizioni di Cantiello, Corvino e Alfiero.

Nicola Palladino e Cipriano Cristiano
Nicola Palladino e Cipriano Cristiano

Mancavano altre tre posizioni per concludere la sua requisitoria, e ieri il sostituto procuratore generale Lorenzo Salazar le ha affrontate. Parliamo del processo innescato dall’inchiesta “Il Principe e la (scheda) ballerina”, tesa a far luce sulla costruzione del centro commerciale “Il Principe”, mai avvenuta, su cui sarebbe stata pronta a investire la mafia locale, e le elezioni su cui sempre parte della criminalità organizzata avrebbe disteso i suoi tentacoli.

Il pg ha invocato l’assoluzione di Eleonora Alfiero e di Luigi Corvino (classe 1968) e ha chiesto la conferma dell’aggravante mafiosa contestata ad Arturo Cantiello. Per quest’ultimo, la Cassazione annullò la sentenza che aveva ottenuto in Appello, ritenendo che l’aggravante mafiosa ascrittagli in relazione all’ipotizzato reato di falso dovesse essere esclusa. Ora la Procura ne ha richiesto, come detto, la conferma.

Nella precedente udienza, il sostituto procuratore aveva proposto 5 anni e 8 mesi per Luigi Corvino (nato nel 1966), 2 anni e 8 mesi a testa per Vincenzo Schiavone, alias ‘o comunale, e Vincenzo Falconetti, ex funzionari dell’ufficio Tecnico, e 6 anni e 4 mesi per Cipriano Cristiano, ex sindaco. A loro la Procura contesta anche il reato di concorso esterno al clan dei Casalesi. Sono stati inoltre invocati 4 anni e 4 mesi per Giovanni Lubello, accusato di riciclaggio.

Sostenendo che non c’è mafia nelle condotte ascritte a Gennaro e Luca Diana (accusati di scambio elettorale politico-mafioso), per loro era stata proposta la rideterminazione della pena a 2 anni di reclusione. Anche per Demetrio Corvino, a giudizio per corruzione elettorale, la Procura aveva chiesto l’esclusione dell’aggravante mafiosa, invocando così una riduzione della pena a 2 anni e 2 mesi. Era stata inoltre avanzata, nell’udienza precedente, l’assoluzione per Mirella Cirillo. A giudizio c’è pure Nicola Palladino, che rischia 6 anni e 8 mesi per concorso esterno al clan dei Casalesi (in primo grado e in Appello era stato assolto, ma la Cassazione ha annullato chiedendo di nuovo ai giudici partenopei di rivalutare l’accusa).

L’inchiesta che ha dato il via al processo nel 2011 fece scattare 57 misure cautelari. Un’indagine complessa che ha generato vari filoni processuali, e quello ancora in corso, in Corte d’Appello, riguarda gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato e per i quali la Cassazione nel 2021 aveva disposto l’annullamento della sentenza di Appello, inviando gli atti relativi alle loro posizioni a una nuova sezione della Corte.

Gli imputati sono da ritenere tutti innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile. Nel collegio difensivo, tra gli avvocati impegnati, ci sono Giuseppe Stellato, Fabio Russo, Carlo De Stavola, Guglielmo Ventrone, Elisabetta Carfora, Ferdinando Letizia, Gianluca Corvino e Francesco Picca.

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