Camorra, estorsioni per favorire i Casalesi: sette arresti nel Nord Est d’Italia

Sono in corso numerose perquisizioni domiciliari a Napoli, Milano, Modena, Padova, Treviso, Udine, Portogruaro (Venezia) e Trieste

Foto Direzione Investigativa Antimafia/LaPresse

Trieste (LaPresse) – La Dia di Trieste, con l’ausilio della DIA di Napoli, di Milano, di Padova e di Bologna e della guardia di finanza del capoluogo giuliano, sta eseguendo 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di soggetti accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Per avere costretto professionisti e imprenditori italiani e stranieri, attraverso minacce e intimidazioni, a rinunciare a ingenti crediti. Al fine di favorire gli interessi del clan camorristico dei Casalesi nel Nord Est d’Italia. Sono in corso numerose perquisizioni domiciliari a Napoli, Milano, Modena, Padova, Treviso, Udine, Portogruaro (Venezia) e Trieste. In campo oltre 100 unità.

Il 31 ottobre sequestrati 8 milioni a un imprenditore che apparteneva ai Casalesi

I finanzieri del comando provinciale di Napoli hanno dato esecuzione a un sequestro di beni nei confronti di un imprenditore che opera nel campo immobiliare e dell’edilizia. Ritenuto appartenente al clan dei Casalesi e, in particolare, al gruppo capeggiato dal boss Michele Zagaria. Il provvedimento, disposto dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere su proposta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, riguarda beni e disponibilità finanziarie. Per oltre 8 milioni di euro di Luciano Licenza, originario di San Cipriano d’Aversa (Caserta) e residente a Casapesenna, sempre nel casertano. L’imprenditore era stato arrestato nel luglio del 2015 nell’operazione ‘Medea’.

Le investigazioni avevano accertato che Licenza, insieme a altri imprenditori, nel periodo 2001-2013 aveva ricevuto da Michele Zagaria, grazie all’influenza del boss su alcuni dirigenti e funzionari della Regione Campania, commesse ingenti per eseguire lavori urgenti nella gestione del ciclo integrato delle acque. In cambio Licenza dava denaro a Zagaria e alla sua famiglia.

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