Camorra, Napoli nelle mani dell’Alleanza di Secondigliano

Il ‘cartello’ formato da Licciardi, Mallardo e Contini-Bosti ha interessi ovunque. Affari illeciti controllati anche attraverso gruppi ‘satellite’ o ‘federati’. Ai Mazzarella solo Porto, Mercato, S. Erasmo e Case Nuove

NAPOLI – L’Alleanza di Secondigliano controlla la città di Napoli. E’ quanto evidenziato dal procuratore Giovanni Melillo che ha mostrato una mappa in cui i colori arancione e rosso evidenziano le zone controllate dal ‘cartello’ formato dai clan Licciardi di Secondigliano, Mallardo di Giugliano e ContiniBosti del Vasto sia direttamente sia attraverso legami con gruppi ‘autoctoni’ come ad esempio nel caso dei Cimmino-Caiazzo del Vomero. Ebbene Napoli, a differenza di quello che forse si pensava, non è spaccata a metà tra Alleanza e clan Mazzarella. Quest’ultimo sodalizio, infatti, si contrappone solo nei quartieri di Poggioreale, Chiaia, San Lorenzo, San Giovanni a Teduccio, Stella, Avvocata, San Ferdinando, San Giuseppe, Pendino, Montecalvario, Zona Industriale. Invece in mano ai Mazzarella vengono indicati esclusivamente i quartieri Porto, Mercato, Sant’Erasmo e Case Nuove. A questi si aggiungono anche Portici e San Giorgio a Cremano mentre a Ercolano ‘comanda’ l’Alleanza di Secondigliano, così come è sotto il controllo del ‘cartello’ tutta l’area a nord di Napoli. L’unica eccezione, in provincia, è rappresentata dalla porzione di territorio in cui ricadono Crispano, Cardito, Frattamaggiore e Frattaminore dove gli ‘interessi’ dell’Alleanza di Secondigliano si contrappongono a quelli di gruppi autonomi.
Un quadro molto preoccupante, così come descritto nello studio di Procura e Università, che hanno incrociato i dati delle inchieste della Direzione Distrettuale Antimafia e delle indagini eseguite da carabinieri, polizia e guardia di finanza.

Maria Licciardi, Francesco Mallardo, Edoardo Contini, Patrizio Bosti

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