Camorra, tangenti negli appalti al cimitero di Ferentino: cinque arresti

Un amministratore della città si era rivolto a personaggi contigui ad un clan camorristico di Napoli centro, stanziati a Roma

ROMA – I carabinieri della compagnia di Tivoli, tra la provincia di Roma e Frosinone, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che dispone l’arresto di cinque soggetti responsabili, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un giovane imprenditore di Tivoli. L’indagine dei Carabinieri, infatti, ha fatto emergere come un pubblico amministratore locale, per convincere l’imprenditore a pagare un’ingente somma di denaro, in seguito ad un appalto di circa 6 milioni di euro che si era aggiudicato per la costruzione e la gestione di loculi presso il cimitero del comune di Ferentino, si era rivolto a personaggi contigui ad un clan camorristico di Napoli centro, stanziati a Roma, che hanno agito sfruttando la forza di intimidazione del clan, mediante l’uso di armi e perfino mediante veri e propri raid nella sede dell’azienda.

Dossier sul Lazio: confische doppie rispetto alla media nazionale

Nel Lazio vengono confiscate più aziende (5,1 ogni 10.000 registrate) rispetto alla media nazionale (2,4 ogni 10.000). L’infiltrazione si concentra nelle province di Roma e di Latina (e, in misura minore, di Frosinone). E’ quanto emerge dallo studio ‘Le infi­ltrazioni della Criminalità organizzata nell’Economia del Lazio’. Pubblicato dalla Regione Lazio e realizzato in collaborazione a Crime&tech, spin-off del centro di ricerca Transcrime dell’Università Cattolica di Milano. L’analisi mostra un panorama dell’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale vasto e articolato. L’infiltrazione è intensa nel Lazio, e particolarmente concentrata nella provincia e nella città di Roma. La Capitale di sicuro attrae gli investimenti delle mafie tradizionali e di organizzazioni criminali autoctone. Camorra, ‘Ndrangheta, Cosa Nostra, gruppi locali.


(LaPresse)

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