La Corea del Nord ripristina base lancio di Sohae

E' quanto emerge, secondo esperti negli Usa e fonti di intelligence in Corea del Sud, da nuove immagini satellitari

ROMA – La Corea del Nord ripristina la base di lancio di Sohae utilizzata dai vettori satellitari. Quella, per capirsi, che il leader Kim Jong-un si era impegnato a smantellare l’anno scorso nell’ambito dei negoziati con gli Stati Uniti. E’ quanto emerge, secondo esperti negli Usa e fonti di intelligence in Corea del Sud, da nuove immagini satellitari.

Le immagini

Le immagini, riportano i media internazionali, sono state prese due giorni dopo il fallimento del summit di Hanoi tra Kim e il presidente americano Donald Trump.Le foto, riporta la Bbc, indicherebbero che la Corea del Nord ha fatto rapidi progressi nella ricostruzione di strutture sulla rampa di lancio del sito. La base, nota anche come Tongchang-ri, viene usata anche per il collaudo dei motori dei missili, ma non è mai stata utilizzata per il lancio di missili balistici.  

Il flop di Hanoi

L’incontro tra il presidente statunitense Donald Trump e il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, lo ricordiamo, non era andato a buon fine. I due leader avevano la scorsa settimana interrotto i colloqui iniziati il giorno precedente mantenendo però i toni piuttosto cordiali, per non far saltare del tutto i negoziati ed evitare di tornare al punto di partenza.

L’oggetto del contendere

Trump aveva spiegato che i colloqui erano stati interrotti sul tema “delle sanzioni e che la Corea del Nord aveva offerto di chiudere la sua installazione nucleare di Yongbyon in cambio di una parziale cancellazione delle sanzioni imposte al paese dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Trump in realtà aveva parlato di una “totale cancellazione delle sanzioni” poi smentito dalla ricostruzione del ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong Ho, che aveva sottolineato che la richiesta nordcoreana era meno ambiziosa e che riguardava solo una parte delle sanzioni.

Proposta nordcoreana non sufficiente

La proposta nordcoreana era stata giudicata però insufficiente dagli Stati Uniti, che avevano chiesto la chiusura di altri siti nucleari oltre Yongbyon: e solo a quel punto avrebbero acconsentito alla cancellazione delle sanzioni.

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