NAPOLI – Mentre Matteo Renzi e Carlo Calenda trattano sull’alleanza per le elezioni politiche, l’ex sottosegretario ed ex vicesindaco di Napoli Giulio Di Donato ha annunciato l’appoggio a Italia viva da parte del suo movimento “Riformismo oggi” (guidato in Campania da Marcello Lala). Ne parla con “Cronache”.
Da cosa è motivata la decisione di stare con Renzi?
Dall’identità di vedute. E’ una scelta di carattere politico-programmatico: Renzi è l’unica persona che ha un quadro chiaro di quel che serve all’Italia per la politica interna e per il suo ruolo in Europa e nel mondo. Un’intesa che esisteva già prima, ma confermata e consolidata nonostante le difficoltà di carattere elettorale.
A cosa allude?
A un sistema elettorale fondato su blocchi contrapposti. Ovvio che il terzo polo risulti più debole: se decidesse di puntare a vincere dovrebbe scegliere uno dei due schieramenti. La mia speranza è che l’alleanza fra Italia viva e Azione possa consentire di superare il 10% dei voti: sarebbe un punto fondamentale per lo sviluppo del quadro politico italiano. C’è una contraddizione a sinistra evidentissima dopo la rottura del Pd prima con i 5 Stelle e poi con Calenda, ma anche a destra ci sono problemi simili: le posizioni della Meloni in Europa sono diverse da quelle che l’Italia dovrebbe avere, e che ha avuto con Draghi, dato che la leader di Fdi è legata a Orban. La Lega e Forza Italia sono in oggettiva contrapposizione alla Meloni: oggi stanno insieme perché pensano di vincere
E questa intesa con Renzi come si concretizzerà alle elezioni? Chiederete qualche spazio in lista?
Daremo una mano sul piano elettorale e faremo di tutto per mobilitare gli amici. Speriamo che Renzi e Calenda raggiungano l’accordo, anche se Calenda è un soggetto difficile. La forza delle cose dovrebbe spingere a trovare l’intesa per formare il terzo polo.
E specificamente in Campania come vi regolerete?
“Riformismo oggi” ha diversi contatti, ma oggi i partiti sono molto labili. Probabilmente ci saranno candidature, ma allo stato non ne abbiamo parlato e nessuno di noi – ci sono anche associazioni e volontari – ha pregiudiziali di carattere elettoralistico. Strada facendo si vedrà, ma questo primo passo è di carattere politico, non elettorale.
L’accordo fra Renzi e Calenda potrebbe anche spianare la strada alla formazione di un gruppo unico Italia viva-Azione in consiglio regionale, che potrebbe contare su 8 componenti. Cosa ne pensa?
Si creerebbe una forza adatta a limitare i continui “scivolamenti” del presidente Vincenzo De Luca, che è un buon amministratore, ma è troppo “salernocentrico” e tende a imporre la propria volontà in modi non accettabili. Un gruppo importante dovrebbe fare da maggioranza critica per limitare le esondazioni caratteriali di De Luca.
Siamo in un momento politico particolare. Le sembra di aver visto, nella sua lunga carriera politica, altri periodi che possano ricordare quello attuale?
Il momento attuale è particolare perché lo scenario internazionale sta mutando in maniera molto veloce e radicale e questo crea nuove condizioni politiche. Non mi sembra che gli schieramenti principali siano molto attenti a quel che sta accadendo: le tensioni non ci sono solo per la guerra russo-ucraina e per la situazione di Taiwan. Ci sono problemi in Nordafrica, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna… in Francia Macron non ha la maggioranza. Da quando è finita la Prima Repubblica la politica è entrata in un tunnel di spettacolo, demagogia, chiacchiere e con la demagogia si prende qualche voto ma non si governa. Speriamo che populismo, sovranismo e tutte queste stupidaggini siano relegati in un angolo. Per noi il terzo polo è una concentrazione di buon senso, realismo, serietà.