Ittiturismo, ecco il vero Mediterraneo

I vantaggi ecologici: rispetto degli stock e niente inquinamento da import

(AP Photo/Jeremias Gonzalez)

NAPOLI – Siamo in piena estate, Ferragosto è alle porte, e il caldo comincia a regalare qualche segnale di tregua grazie ai violenti temporali che si stanno abbattendo in queste ore sulla Penisola. Il passaggio repentino dalla siccità alle bombe d’acqua ci spinge a riflettere sulla crisi climatica che sta determinando il moltiplicarsi degli eventi estremi. Dovremmo imparare a modificare le nostre abitudini, evitando inutili sprechi e rispettando la natura che ci circonda. Queste regole basilari dell’etica ambientalista sono applicabili a tutti gli aspetti della vita umana, ma siamo nella pausa estiva quindi è bene concentrarsi sulle scelte che facciamo durante le vacanze. Il turismo non è solo inquinamento, ma può essere vissuto all’insegna della sostenibilità. Ed è in quest’ottica che negli ultimi anni si sta diffondendo con sempre maggiore intensità l’ittiturismo in tutte le sue declinazioni. Scopriamo cos’è.

PESCATURISMO
Il pescaturismo è una forma di attività turistica integrativa alla pesca artigianale che consente di portare a bordo dell’imbarcazione da pesca turisti e mostrare l’attività di pesca professionale ed escursioni della costa. Possono esercitare l’attività di pescaturismo solo gli imprenditori ittici singoli o riuniti in cooperative e loro consorzi, in possesso di un’imbarcazione da pesca e della relativa licenza. I possessori di imbarcazione ma non di licenza di pesca possono limitarsi al trasporto passeggeri. Le imbarcazioni non possono spingersi oltre le tre miglia dalla costa e sempre all’interno delle acque del compartimento marittimo di appartenenza. Possono essere utilizzati tutti i tradizionali mezzi di pesca, escludendo i sistemi da traino e a circuizione. Il pescaturismo è quindi a tutti gli effetti un’attività complementare alla pesca professionale ed è stata istituita con lo scopo di supportare il reddito dei pescatori.

ITTITURISMO
L’ittiturismo è un’attività complementare alle attività di pescaturismo e da questa del tutto indipendente. Per ittiturismo si intendono l’insieme dei servizi turistici offerti dai pescatori sulla terra ferma, quali l’ospitalità in case di pescatori ed in borghi marinari. Elemento importante dell’ittiturismo è la ristorazione base di pescato locale possibilmente a cura degli stessi pescatori all’interno delle loro comunità. Spesso pescaturismo ed ittiturismo sono confuse. Si tratta di due attività diverse e complementari, la prima è riferita all’esercizio delle attività di pesca. L’ittiturismo è invece da intendersi come l’insieme della attività turistiche esercitabili dal pescatore quali ospitalità in case e villaggi di pescatori, e ristorazione a base di pescato.

vantaggi ecologici
Non aspettiamoci sushi, tranci di salmone ed altri pesci artici. Nelle reti e nei piatti troveremo solo pescato del Mediterraneo: tonni, razze, scorfani, calamari e gamberi. Tutto fresco, di stagione e ‘a miglio zero’. Il menù dipende anche dalla zona, quindi la regionalità è molto importante: in Puglia non troveremo le stesse disponibilità della Sardegna e viceversa. L’importante in questo viaggio speciale è non avere pregiudizi, e lasciarsi convincere dai sapori veri, e in molti casi sconosciuti, che troveremo in tavola. Tutte queste caratteristiche hanno vantaggi ecologici importanti. In primo luogo si evita la filiera dell’importazione, che inquina con le emissioni e spreca inutilmente carburanti, in secondo luogo protegge gli ecosistemi locali, infatti i pescatori sono attenti nel seguire il disciplinare imposto e non sovra-sfruttano gli stock ittici.

SALVARE IL MEDITERRANEO
Le finalità del pescaturismo e dell’ittiturismo sono molte e si legano sia all’economia locale che all’ecologia. Chi decide di provare queste esperienze potrà assaporare a fondo il vero Mediterraneo. L’obiettivo più alto è far conoscere ai più la cultura del mare, e svolgere attività di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza sulle esigenze di tutela del territorio, ovvero sui limiti di cattura sostenibili e la conservazione degli stock ittici. Alle attività ristorative e ricettive vengono quindi affiancate quelle didattiche ed informative.
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