ROMA – Canale di Suez ancora bloccato dalla nave Ever Given: ci vorranno delle settimane per sbloccare il transito. Si tratta di una portacontainer battente bandiera panamense del peso di 220.000 tonnellate e della lunghezza di 400 metri, incagliatasi di traverso nel Canale di Suez dal 23 marzo scorso causa le forti raffiche di vento.
Il danno
La Ever Given era partita e diretta verso i Paesi Bassi. Ora per evitare di transitare il Canale di Suez snodo fondamentale per il trasporto delle merci da cui passa il 7% del traffico mercantile di tutto il mondo, occorrerebbe aggirare l’Africa, compito a dir poco proibitivo e economicamente impossibile da attuare. Tra i tanti settori che verranno danneggiati da questa sorte di blackout vi è quello tecnologico: “Tutto ciò che vediamo nei negozi – spiega un esperto del settore – sarà influenzato da questi ritardi. Non soltanto cibo, vestiti, mobili e arredi per la casa, ma anche componentistica elettronica”. Ora si studia come disincagliarla in quanto tutti i tentativi fatti non sono andati a buon fine. Una delle ipotesi è quella di attendere l’arrivo dell’alta marea che dovrebbe aiutare le operazioni di sblocco.
Le implicazioni commerciali
Glenn Koepke, vicepresidente dell’azienda logistica FourKites spiega: “In genere, gli acquirenti pianificano almeno 2-5 giorni di riserva di sicurezza con il trasporto marittimo in entrata a causa di ritardi che possono verificarsi all’origine o durante il processo di sdoganamento. Se sono in grado di liberare il canale o trascinare la nave di lato per consentire il traffico, l’impatto sui consumatori dovrebbe essere minimo. Se la nave rimane bloccata per una settimana o più, ciò potrebbe avere enormi implicazioni”.