Canale di Suez ancora bloccato dalla nave Ever Given: ingenti i danni all’economia globale

Si tratta di una portacontainer battente bandiera panamense del peso di 220.000 tonnellate e della lunghezza di 400 metri, incagliatasi di traverso nel Canale di Suez dal 23 marzo scorso causa le forti raffiche di vento. Ancora settimane per sbloccare il transito

This photo released by the Suez Canal Authority on Thursday, March 25, 2021, shows the Ever Given, a Panama-flagged cargo ship, after it become wedged across the Suez Canal and blocking traffic in the vital waterway. An operation is underway to try to work free the ship, which further imperiled global shipping Thursday as at least 150 other vessels needing to pass through the crucial waterway idled waiting for the obstruction to clear. (Suez Canal Authority via AP)

ROMA – Canale di Suez ancora bloccato dalla nave Ever Given: ci vorranno delle settimane per sbloccare il transito. Si tratta di una portacontainer battente bandiera panamense del peso di 220.000 tonnellate e della lunghezza di 400 metri, incagliatasi di traverso nel Canale di Suez dal 23 marzo scorso causa le forti raffiche di vento.

Il danno

La Ever Given era partita e diretta verso i Paesi Bassi. Ora per evitare di transitare il Canale di Suez snodo fondamentale per il trasporto delle merci da cui passa il 7% del traffico mercantile di tutto il mondo, occorrerebbe aggirare l’Africa, compito a dir poco proibitivo e economicamente impossibile da attuare. Tra i tanti settori che verranno danneggiati  da questa sorte di blackout vi è quello tecnologico: “Tutto ciò che vediamo nei negozi – spiega un esperto del settore – sarà influenzato da questi ritardi. Non soltanto cibo, vestiti, mobili e arredi per la casa, ma anche componentistica elettronica”. Ora si studia come disincagliarla in quanto tutti i tentativi fatti non sono andati a buon fine. Una delle ipotesi è quella di attendere l’arrivo dell’alta marea che dovrebbe aiutare le operazioni di sblocco.

Le implicazioni commerciali

Glenn Koepke, vicepresidente dell’azienda logistica FourKites spiega: “In genere, gli acquirenti pianificano almeno 2-5 giorni di riserva di sicurezza con il trasporto marittimo in entrata a causa di ritardi che possono verificarsi all’origine o durante il processo di sdoganamento. Se sono in grado di liberare il canale o trascinare la nave di lato per consentire il traffico, l’impatto sui consumatori dovrebbe essere minimo. Se la nave rimane bloccata per una settimana o più, ciò potrebbe avere enormi implicazioni”.

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