CASERTA – Sequestrati crediti e immobili riconducibili alla Marina di Castello per un valore complessivo che sfiora i 6 milioni di euro: a bloccare parte del patrimonio della società dei Coppola è stata l’indagine delle fiamme gialle della Compagnia di Mondragone.
Analizzando gli atti prodotti dalla guardia di finanza, la Corte dei conti aveva disposto un sequestro conservativo ‘ante causam’ che è stato convalidato il 2 maggio ed eseguito dai militari nelle scorse ore.
L’operazione, coordinata dai pm Gianluca Braghò e Davide Vitale della Procura contabile partenopea, rientra nella più ampia attività di controllo finalizzata a verificare la regolarità delle concessioni demaniali marittime rilasciate dal Comune di Castelvolturno.
In particolare, i finanzieri, guidati dal capitano Tiziana Lorusso, si sono dedicati all’accertamento della corretta quantificazione e del pagamento dei canoni dovuti dai concessionari. Ed è emerso che la Marina non lo avrebbe fatto. Questa società aveva stretto un accordo di programma nel 2003 con il Comune di Castelvolturno. In base a tale intesa, la creatura dei Coppola era divenuta concessionaria, dietro il pagamento di un canone riconosciuto in misura agevolata, di un’area marittima di circa 30 ettari dove realizzare un ampliamento di un campo da golf e creare un’oasi protetta da destinare all’attività di ‘bird watching’, entrambi da porre anche a beneficio della comunità locale.
La concessione dell’area demaniale a canone agevolato, pari al 10 per cento del canone tabellare, era giustificata, hanno ricordato le fiamme gialle, “dal perseguimento di preminenti e specifici interessi pubblici, insistenti sul territorio, quali porre la struttura sportiva, mediante specifica programmazione e puntuali accordi, anche nella disponibilità della giovane collettività, nonché destinare, alla cittadinanza, una parte dell’ambito demaniale in godimento, creando un protetto ambiente florofaunistico”. Insomma, il Comune aveva assegnato questo ampio terreno ai Coppola, a un prezzo agevolato, e in cambio gli imprenditori si sarebbero dovuti spendere per realizzare opere da mettere anche a disposizione dei cittadini. Impegno che però non sarebbe stato mantenuto.
I finanzieri sostengono di aver accertato con la loro indagine, almeno nella fase cautelare, come la Marina di Castello “non abbia mai versato regolarmente le somme dovute al Comune a titolo di canone né le addizionali spettanti alla Regione, oltre ad aver utilizzato l’area concessa per finalità privatistiche senza minimamente adempiere agli ulteriori pubblici obblighi assunti a fondamento del canone diminuito del 90 percento”. E questo atteggiamento ha causato, ha sottolineato la guardia di finanza, trovando finora concorde la Corte dei conti, “un complessivo nocumento a carico dell’amministrazione pari a circa 6 milioni di euro”. E per rimediare al danno, la Corte ha disposto il sequestro di beni mobili e immobili nella disponibilità della società per complessivi 5 milioni 972mila euro. Oltre a mettere le mani sui soldi dei Coppola, la Corte dei conti ha fatto apporre i sigilli su tre unità immobiliari, una a Castelvolturno, situata nel complesso Resort Marina di Castello, che ospita il Napoli Calcio, e tre nell’area ex Saint Gobain a Caserta.
La società nata nel 1989, ora a guidarla è il commercialista di fiducia Marino
La Marina di Castello Spa ha iniziato la sua attività di impresa nell’ormai lontano dicembre del 1989. Quando ha stretto il suo patto con il Comune, nel 2003 (era sindaco Antonio Scalzone), aveva sulle spalle, quindi, già 14 anni di esperienza.
La società, gradualmente, si è fatta spazio nel settore immobiliare casertano, dedicandosi anche a quello alberghiero. Ed infatti risulta titolare dell’hotel Resort Marina di Castello, che ospita il centro sportivo dove si allena il Napoli Calcio. Analizzando i quattro trimestri del 2023, la Spa ha vantato in media, in organico, 44 dipendenti. E tra le unità ora in suo possesso ci sono quella in via Lamberti, ex area S. Gobain, a Caserta, e una lungo la Domitiana, in territorio di Castelvolturno. La società Marina di Castello ha sede legale a Napoli e adesso a vestire i panni dell’amministratore unico è Armando Marino, 63enne commercialista partenopeo e uomo di fiducia di Francesco Coppola. Precedentemente ad occupare il posto di presidente del consiglio di amministrazione era Cristiana Coppola (figlia del compianto Cristofaro), ex vicepresidente di Confindustria Campania con delega al Mezzogiorno, quando a guidarla c’era Emma Marcegaglia. Chi ha la quota più alta nella Marina, il 21 percento del capitale sociale, che ammonta a 18 milioni di euro, è Francesco Coppola. Hanno il 20 per cento ciascuno, invece, Cristiana, Ilaria e Monica Coppola. Il 19 per cento, invece, è dalla Lc7, una Srl.
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