“Canto con mia figlia per dire basta alla violenza di genere”

Intervista a Monica Sarnelli sul suo ultimo brano ‘E’ Femmena’

NAPOLI – Si intitola “E’ Femmena” l’ultimo singolo di Monica Sarnelli, cantato a due voci insieme alla figlia Francesca Andreano, 18enne al suo debutto musicale. Un brano pop , composto ed arrangiato da Mauro Spenillo con il testo di GG Sika: un omaggio pop alla donna, alla quale è rivolto un messaggio per sottolineare la forza e il coraggio femminile e per dire basta a ogni forma di violenza di genere. La Sarnelli, storica voce del panorama musicale partenopeo, ci racconta com’è nata ‘E’ Femmena’.

Monica, parlaci di ‘E’ Femmena’: come nasce il brano?

Durante il lockdown mi collegavo in diretta con chi voleva ascoltarmi, facendo compagnia al mio pubblico da casa tramite dirette in cui, cantando, speravamo tutti insieme nella fine della pandemia. Ma la cosa si è protratta fino al giorno d’oggi, per cui l’energia per rifare tutto da casa si è esaurita, l’umore a terra. Ho così scelto di ritrovare un po’ di energia da mia figlia, con la quale ho condiviso il palcoscenico l’estate scorsa. Ho capito che ha la stessa passione mia: come me ama cantare per il gusto di farlo, ed è appassionata di musica.

Quando hai deciso di coinvolgerla nel brano che poi sarebbe diventato ‘E’ Femmena’?

Quando ho capito che era pronta per affrontare il grande pubblico le comunicai la mia intenzione di cantare con lei. Francesca è stata subito contentissima, non ha esitato un attimo. Quando abbiamo sentito la canzone per la prima volta ci siamo subito entusiasmate.

Si parla di violenza di genere, un tema purtroppo sempre attuale: lo ricordiamo, l’ultima vittima di femminicidio in Italia è stata uccisa proprio a Napoli due settimane fa.

Affrontare una tematica come questa è qualcosa di importante per me che cerco sempre di dare uno scopo e una collocazione a quel che faccio, e di seguire un obiettivo. Noi donne ci dobbiamo ancora difendere dalla violenza, ed è bene parlarne e farlo attraverso la musica, il mezzo più ‘sano’. Non bisogna mai smettere di sensibilizzare le donne a denunciare i bruti e a non aver paura. E magari, chissà, qualche uomo ascoltando la nostra canzone si passa una mano sulla coscienza. Questa vuole essere una canzone di buon augurio, che ci aiuti a lasciarci questo periodo alle spalle. Io e Francesca nel video abbiamo scelto di apparire circondate dai colori: in questo modo abbiamo voluto mandare un segnale di positività, anche per “svegliarci” un po’ da questa apatia in cui si sono trasformate la nostre vite. Abbiamo avuto tanti feedback buonissimi: ai tanti che ci seguono è arrivata la sensazione di allegria ed energia che volevamo ottenere.

Com’è stato cantare insieme a tua figlia?

Per essere il suo esordio devo dire che se l’è cavata benissimo. Ha anche rappato, stando bene sul tempo: si vede che ha la musica nel sangue.

Progetti per il futuro?

Ci sono dei musicisti di grande spessore che stanno scrivendo per me: mi riprometto, dopo Pasqua, di rientrare in studio e di realizzare qualcosa inerente al mio percorso e alla mia età. Ho ancora tanta voglia di emozionare il mio pubblico.

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