TRENTOLA DUCENTA (Alessandro Gala) – Famiglia vive nel totale degrado, fra caos e sporcizia, in un’abitazione di proprietà del Comune. Un incubo che ha portato i servizi sociali a disporre l’allontanamento di una bambina da quelle stanze in cui vivere non può essere sano. Una situazione delicata. Tutto parte fra il 2016 e il 2017, quando l’allora commissario prefettizio del Municipio affidò ad una donna e alla sua famiglia, in via temporanea, l’ex casa del custode dello stadio di Trentola, situata in un’area campestre in periferia. Una soluzione che però si è protratta negli anni. All’insediamento della nuova amministrazione, nel 2020, il sindaco Michele Apicella convocò la famiglia in Municipio per trovare una soluzione. L’abitazione, infatti, rappresenta un ambiente insalubre e, secondo l’amministrazione, “un serio problema igienico sanitario”. Ne sono scaturite, negli anni scorsi, diverse ordinanze di sgombero da parte dell’Ente, con tentativi di esecuzione da parte di Asl e Polizia Municipale. La famiglia, però, pare non abbia potuto abbandonare la casa, viste le gravi condizioni di salute della donna, attaccata notte e giorno ad una bombola di ossigeno. “Tramite i servizi sociali, ci siamo preoccupati di reperire, e l’avevamo trovata, un struttura di cura per un percorso riabilitativo, ma la donna ha rifiutato, come ha rifiutato più volte il ricovero. Per fare in modo che lasciassero l’appartamento abbiamo fatto una delibera di giunta dove ci impegnavamo a pagare 6 mesi di affitto se avessero trovato una casa, ma non l’hanno fatto”, spiega a Cronache il sindaco Michele Apicella, interrogato sulla vicenda. La questione è tornata d’attualità nel weekend. La casa, a quanto si apprende, versa in condizioni di assoluto degrado, con arredi ormai inutilizzabili e sporcizia di vario genere. Sul posto per un sopralluogo anche i servizi sociali e lo stesso primo cittadino, che hanno disposto l’allontanamento della figlia minorenne trovata in casa (che di norma è però affidata ad un altro nonno, la madre è decedeta). “La priorità è tutelare questi bambini che non possono vivere in una situazione al limite. Servizi igienici impraticabili, materassi luridi. Impensabile che possano accedere anche solo per un attimo in questo luogo”, ha aggiunto il sindaco. Ora gli assistenti sociali verificheranno quotidianamente la situazione. “Provvederò a una nuova ordinanza di sgombero coatto. Già ieri – spiega Apicella – si è recata sul posto un’azienda specializzata che cercherà di bonificare l’appartamento, eliminare arredi che vanno buttati viste le condizioni. Dovranno adeguarsi allo sgombero, fermo restando l’impegno dell’amministrazione ad assistere sia la donna che i figli. Il nostro impegno è massimo, e siamo pronti a pagare i primi sei mesi di fitto i una nuova casa che dovranno reperire”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA