NAPOLI– La Campania non segue le indicazioni del ministero della Salute in materia di vaccini. All’annuncio domenicale del governatore Vincenzo De Luca ha fatto seguito ieri la nota dell’unità di crisi della Regione. Una serie di criteri che segnano una sorta di “autonomia vaccinale” della Regione, ma che comunque lasciano in sospeso le persone sotto i 60 anni che hanno ricevuto la prima dose del “vaccino di Oxford” AstraZeneca: “Sospendere la somministrazione di prime dosi di vaccino a vettori virali, per tutte e fasce di età; proseguire la vaccinazione di massa con vaccini Pfizer e Moderna; consentire a chi abbia già ricevuto la prima dose di Vaxzevria (Astrazeneca, ndr) di completare il ciclo con una seconda dose di Vaxzevria, esclusivamente ove di età superiore ai 60 anni”. Invece, per i soggetti di età inferiore ai 60 anni che abbiano ricevuto la prima dose di AstraZeneca bisogna “attendere l’acquisizione di ulteriori indicazioni di codesto ministero, rese anche sulla base delle valutazioni sopra riportate”. Nel frattempo, non bisogna “procedere alla somministrazione di vaccini diversi, in coerenza con le preoccupazioni scientifiche espresse, con eccezione dei soli soggetti per i quali risulti in scadenza la dodicesima settimana dalla prima dose e che ne facciano espressa richiesta”.
L’Unità di crisi ha poi rimarcato come “sussistono ancora dubbi in merito a potenziali rischi connessi all’uso dei vaccini da adenovirus virale in qualsiasi fascia di età, peraltro già legittimi tenuto conto dell’oscillante orientamento registrato in ordine ai casi di eventi avversi connessi alla indicata tipologia di vaccini, e si rafforza l’esigenza di maggiore chiarezza dei pareri del Cts, nei quali, allo stato, si rinvengono mere ‘raccomandazioni’ sull’uso dei vaccini”. Insomma, “non sembra ancora sufficientemente chiaro, in termini di rispetto del principio di precauzione, l’effettiva ricorribilità, in condizioni di sicurezza, alla cosiddetta ‘vaccinazione combinata’ che pure viene prospettata nella circolare in riscontro, la quale porrebbe comunque problemi di attuazione in sede di somministrazione della terza dose, la cui necessità è oggi data come probabile dalle stesse case produttrici”.
Secondo De Luca, “abbiamo chiesto un chiarimento al ministero ma nel frattempo abbiamo deciso di non somministrare vaccini di tipo diverso per una ragione di prudenza… Avremo ogni settimana 3 mila dosi di Pfizer e 40 mila dosi di Moderna. È chiaro che chiederemo un’aggiunta di vaccini”.
Intanto, chi ha partecipato agli “Astra day| è in sospeso e il problema è particolarmente consistente in provincia di Caserta. In questa area sono infatti oltre 12mila le persone che hanno partecipato agli ‘Astra day’ aperti a tutte le fasce d’età e che attendono notizie certe per il richiamo previsto il prossimo mese. Si attendono linee guida chiare sulla seconda dose. Intanto, come ha accertato l’Asl, non è emersa alcuna criticità in nessuno dei vaccinati con il siero anglo-svedese, ad eccezione di momentanee crisi vagali dovute all’ansia del momento. Intanto, anche i giovani vaccinati con AstraZeneca che non hanno partecipato agli open day (insegnanti e forze dell’ordine ad esempio), attendono notizie. In molti, con la seconda dose programmata nei prossimi giorni, hanno già ricevuto un sms di annullamento dell’appuntamento.