Capodanno: WWF chiede lo stop ai botti per la fauna

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Pericolo botti
Pericolo botti

Il WWF Italia ha lanciato un appello per fermare l’utilizzo dei botti di Capodanno, a causa delle gravi conseguenze per la fauna e lo stress generato negli animali domestici. L’organizzazione ha proposto di sostituire i fuochi d’artificio con alternative a basso impatto acustico o con spettacoli di luce.

Le esplosioni improvvise provocano traumi, disorientamento e shock, spesso letali, negli animali selvatici. Secondo l’associazione, le conseguenze non sono solo immediate, come le fughe che portano a impatti mortali, ma si estendono a lungo termine, con danni al sistema riproduttivo e alterazioni comportamentali documentate.

Anche per cani e gatti i festeggiamenti si trasformano in panico, ansia e profondo stress. I danni, però, non si limitano al mondo animale: i botti in città possono compromettere la vegetazione. Le alte temperature e le scintille hanno il potenziale di innescare incendi o causare bruciature agli alberi, mentre i residui chimici che ricadono sul suolo inquinano parchi e aiuole.

A questo quadro si aggiunge un significativo inquinamento atmosferico. Le esplosioni liberano nell’aria sostanze nocive come metalli pesanti, particolato fine e perclorati, contribuendo a peggiorare la qualità dell’aria nelle aree urbane durante le celebrazioni.

Per queste ragioni, il WWF ha chiesto ai Comuni italiani di emettere specifiche ordinanze per vietare i botti sui loro territori. Ha ricordato come Roma e altre città lo abbiano già fatto, sottolineando però come il rispetto delle regole sia stato spesso troppo basso, rendendo necessari maggiori controlli per garantire l’efficacia dei divieti.

Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del WWF Italia, ha ribadito l’urgenza del problema. “Le sofferenze degli animali, sebbene documentate, restano invisibili. Le reazioni di terrore dei nostri animali domestici danno un’idea delle conseguenze devastanti sulla fauna selvatica, per cui una fuga improvvisa può significare la morte”.

Le stime indicano che ogni anno in Italia migliaia di animali muoiono per i botti, e circa l’80% di questi sono selvatici, soprattutto uccelli. Spaventati, perdono l’orientamento e si schiantano contro edifici o altri ostacoli. Molti altri abbandonano i loro rifugi invernali, morendo di freddo a causa dell’improvviso dispendio energetico in una stagione critica per la scarsità di cibo.

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