BALTIMORA – A chi non è mai capitato che, nell’alzarsi in piedi da una sedia o dal letto, abbia girato la testa, o abbia percepito la sensazione di svenimento, acufeni, cefalea. Una sensazione di malessere di pochi istanti, e nulla più. Ma meglio non sottovalutare: si è a rischio demenza o ictus. La ricerca è stata condotta da Andreea Rawlings, della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health a Baltimora e pubblicata sulla rivista Neurology.
Lo studio
Da uno studio effettuato è emerso che chi soffre di ipotensione posturale ha un rischio di ammalarsi di demenza maggiore del 54% rispetto alla popolazione generale e un rischio doppio di ictus. Nella ricerca sono stati coinvolti oltre 11mila soggetti di età media intorno ai 50 anni, seguiti per oltre 25 anni di osservazione.
Gli esperti sono partiti da un campione di persone sane, in assenza di problemi cardiovascolari. Per misurare la loro ‘pressione posturale i clinici li hanno fatti stendere per 20 minuti e poi alzare in piedi in modo fluido ma deciso. Un calo pressorio di 20 millilitri di mercurio per la ‘massima’ e di 10 per la ‘minima’, classificato come ipotensione posturale.
I dati
Tutto il campione è stato monitorato con visite periodiche nell’arco di ben 25 anni. Ebbene è emerso che il 12,5% di coloro cui è stata diagnosticata l’ipotensione posturale contro il 9% degli altri si è ammalato di demenza durante il periodo di osservazione. Dato che corrisponde a un rischio del 54% superiore per chi soffre del disturbo pressorio.
Allarme demenza e ictus ischemico
Soffrire di ipotensione posturale è stato associato anche al doppio di rischio di ictus (il 15,2% di coloro con ipotensione posturale hanno avuto un ictus ischemico, contro il 6,8% degli altri). Questa semplice misura di pressione potrebbe dunque essere fatta di routine negli individui di mezza età per mettere a nudo un possibile rischio di demenza e ictus.