CAPUA -Da terreni agricoli diventano terreni edificabili senza alcun permesso. I Carabinieri della Stazione di Capua hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere di alcuni lotti siti in Sant’Angelo in Formis a Capua alla Via Ponte Piazza (contraddistinti dalla particella agricola n. 11 foglio 45, poi frazionata nelle particelle agricole 5171 e 5172 e, successivamente, la 5172 passata al catasto urbano con il n. 5181), e di tutti i manufatti già realizzati sui terreni. II provvedimento è stato disposto nell’ambito di un’attività investigativa che vede lì coinvolgimento di dieci persone (fra cui legali rappresentanti di società, tecnici e progettisti dei lavori nonché proprietari di fondi) indagate per i reati di lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio, falso ideologico e falso materiale. Le indagini hanno tratto spunto da una querela per truffa presentata da alcuni acquirenti di una villa in corso di costruzione a Sant’Angelo in Formis in Via Ponte Piazza, di proprietà della Società Principe Immobiliare Sri e costruita su un terreno agricolo. Sono state disposte complesse ed articolate indagini, anche di natura tecnica dalle quali è emersa la realizzazione di una lottizzazione abusiva su un terreno agricolo la cui destinazione d’uso di fatto è stata mutata in residenziale, in assenza di alcun titolo abilitativo o modifica del piano regolatore, con un intreccio di responsabilità con funzionar del Comune di Capua. In particolare è stato possibile ricostruire che i due originari proprietari del fondo agricolo, C. A. e S. C., avevano chiesto al Comune di Capua un permesso di costruire per la realizzazione di tre unità residenziali e di un deposito per prodotti agricoli, con annessa esposizione aziendale, benché la normativa invocata consentisse l’edificazione di una sola unità residenziale, e senza documentare in alcun modo la loro qualità di imprenditori agricoli e l’esistenza della loro società. Inoltre, al fine di garantirsi l’autorizzazione alla volumetria richiesta, gli istanti avevano anche dichiarato di asservire con vincolo di inedificabilità ulteriori suoli confinanti di loro proprietà, benché già vi fossero dei manufatti edificati. Il Comune aveva accettato la richiesta senza ulteriori controlli.