SOMMA VESUVIANA – “L’Italia risorge nell’esempio di Mario”. Così l’arcivescovo Santo Marcianò nell’omelia ai funerali di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma nel corso di una notte di servizio.
Il feretro avvolto nello striscione “Mario sei uno di noi”
I funerali si sono svolti nella chiesa di Santa Croce di Santa Maria dove soltanto un mese e mezo fa aveva sposato la fidanzata Rosa Maria. La salma del vice brigadiere è arrivata portata in spalla dai carabinieri intorno alle 12, avvolta nella bandiera italiana e con sopra lo striscione “Mario,sei uno di noi”. All’esterno della chiesa vi erano le corone di fiori delle alte cariche dello Stato, in primis quella del Presidente della Repubblica.
L’omelia: “Imparate da uomini come Mario il senso dello Stato e del bene comune”
“Fate anche voi, responsabili della cosa pubblica, della vita degli altri il senso della vostra vita, consapevoli che quando operate o non operate è rivolto a uomini concreti: a cittadini e stranieri, a uomini e donne delle forze armate e forze dell’ordine, ai quali non possiamo non rinnovare il grazie e l’incoraggiamento della Chiesa e della gente. E se voi e tutti noi sapremo meglio imparare da uomini come Mario – ha affermato dal pulpito Marcianò – il senso dello Stato e del bene comune, l’Italia risorgerà”.
Salvini accolto fra gli applausi dei presenti. Di Maio: “Massimo della pena per i colpevoli”
Ai funerali hanno preso parte anche Luigi Di Maio e Matteo Salvini fra gli applausi dei presenti. Il leader per M5S confida nel massimo della pena. “Spero che ai responsabili si possa infliggere il massimo della pena” ha affermato Di Maio che poi si è soffermato anche sulla polemica scatenata dalla foto dell’indagato bendato. “È chiaro che quella foto non è bella. Bene ha fatto l’Arma a punire e trasferire i responsabili. Però non é neanche giusto buttarla in caciara e parlare quasi più della foto con la benda che di un servitore dello Stato ucciso con undici coltellate” ha chiosato il leader.