CASERTA – Più di euro al litro il prezzo della benzina ai distributori self-service e una previsione di oltre 3 euro al litro per il ‘servito’: tornano ad aumentare il prezzo dei carburanti, un vera e propria stangata per famiglie e lavoratori.
Impietosi i dati che emergono dagli studi: il prezzo medio per il self è salito a 2,018 euro al litro, con picchi fino a 2,038 euro. Sale anche il prezzo del diesel, che arriva a sfiorare i 2 euro al litro con un prezzo medio di 1,939. Prezzi record che in un paese come il nostro, dove l’85% delle merci viaggia su strada, rischiano di avere un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori. Gravi le ripercussioni che si stanno avendo sul mondo del lavoro. Molti i settori che si ritrovano con le spalle al muro a causa degli aumenti. Dalle aziende di trasporto merci ai venditori ambulanti, passando per il servizio viaggio su gomme dedicato al turismo: gli ultimi aumenti significano centinaia, anche migliaia di euro in più, ogni mese, soltanto per mantenere in piedi la propria attività. Senza neppure la possibilità, in questo caso, di ridurre le spese grazie al self-service.
Una situazione drammatica per gli autotrasportatori, sia per gli autonomi che per le aziende più grandi i rincari rappresentano un laccio che si stringe di più ogni giorno.
“Noi che ci occupiamo di traslochi saremo presto costretti a chiudere bottega – sono infatti le parole di Salvatore, dell’azienda Trasporti Aeffe – ogni viaggio diventa sempre più costoso. Per colpa degli aumenti lavoriamo quasi in perdita e nonostante tutto siamo anche costretti ad aumentare i prezzi. Gli aumenti ce lo impongono e non possiamo fare altrimenti. L’alternativa sarebbe chiudere o licenziare. e nessuno interviene molte aziende andranno fallite e dovranno chiudere. Centinaia di lavoratori perderanno il posto. Però nessuno fa niente e nessuno vuole intervenire”. Anche il settore turistico ne risente. Che organizza il trasporto dei visitatori, dalle strutture ricettive ai siti storici e viceversa, si ritrova costretto a dover applicare aumenti. Non è possibile fare altrimenti. Se il costo per farli viaggiare aumenta il prezzo della vacanza, seguendo, non può che salire. “Il periodo è nero e non vediamo alcun segno di miglioramento – a parlare è Carmine Basile – Per le tratte brevi abbiamo potuto evitare di applicare aumenti, soprattutto quando si tratta di comitive. Da Caserta a Napoli e viceversa: il tratto non è molto lungo e bastano le giuste manovre per riuscire ad accorciare. Ma quando bisogna organizzare una gita a Milano? Ci sono 700 chilometri da percorrere e farlo con un autobus, pieno di turisti che non vogliono arrivare in ritardo per la loro vacanza. Se il carburante continua ad aumentare con questo ritmo in breve tempo, sulle strade, non ci saranno più camion o pullman”. Non va meglio agli ambulanti. Se muoversi costa sempre di più loro sono costretti a ridurre il raggio degli spostamenti in un circolo vizioso che, con i continui aumenti, rischia di portarli in breve a dover interrompere le attività. “Fino a pochi mesi fa giravo tutta la provincia e qualche volta anche il basso Lazio o l’area del Napoletano – a parlare è Carlo Noviello – Oggi se mi posso spingere fino a Castel Volturno è già tanto. Bisogna anche aggiungere che i mercati si sono parzialmente svuotati e che oggi i guadagni per ogni viaggio sono pochi, a volte poche decine di euro al giorno. C’è un intero settore in pericolo e rischiano di perdere il lavoro migliaia di persone”.