ROMA – Il caro carburanti arriva all’attenzione della magistratura. Dopo l’impennata dei prezzi degli ultimi giorni, e dopo le parole del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani – “Il mercato ha alzato i prezzi in maniera irragionevole, è una colossale truffa creata dal nervosismo del mercato”- la Procura di Roma “ha aperto un procedimento, allo stato senza indagati e senza ipotesi di reato, volto a verificare le ragioni di tale aumento e ad individuare eventuali responsabilità”. Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza. “La Procura ora mandi la Guardia di Finanza in tutte le società petrolifere e in tutti i distributori d’Italia per tutti gli accertamenti utili a individuare eventuali profili penalmente rilevanti” dice il leader dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, secondo cui i magistrati devono sentire Cingolani, “come persona informata sui fatti, come da noi chiesto, così che possa spiegare ai magistrati il contenuto delle sue importanti dichiarazioni e delle accuse che ha fatto”. Federpetroli non ci sta a passare per il ‘cattivo della siutazione’: “Si stanno strumentalizzando anche le parole di un Ministro pur di fare confusione e criminalizzare ‘i cattivi petrolieri’ – dichiara il presidente Michele Marsiglia – La situazione di queste ultime settimane è rara, dopo oltre 30 anni si sta assistendo ad uno stravolgimento delle rotte petrolifere internazionali con paesi che in pochi giorni ritornano sulla scena petrolifera a pieno titolo come Iran e Venezuela. I prezzi dei carburanti per quel che riguarda l’Italia, nella media europea sono tra i più bassi, solo che la nostra componente fiscale porta il prezzo all’utente finale e sulla Rete Carburanti con un delta maggiore che penalizza il privato e le aziende”. E Assogasmetano solleva un altro problema: “oggi la situazione della distribuzione è drammatica: molti impianti hanno da mesi azzerato vendite e ricavi e, se non verranno messi in atto adeguati correttivi, saranno costretti a chiudere i battenti”, avvisa.
Domani la viceministra alle Infrastrutture Teresa Bellanova incontrerà le principali associazioni del settore, che hanno lanciato ripetuti allarmi. Per Confcommercio “senza ulteriori interventi rischio aumenti per il terziario di oltre il 160% e per il caro carburanti 21 miliardi di extra costi per il solo autotrasporto”. Coldiretti avverte: in un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori con il rischio di alimentare psicosi, accaparramenti e speculazioni.
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