MILANO – Scade domani il conto alla rovescia per la presentazione del nuovo piano industriale di Carige dopo quasi due mesi di commissariamento seguiti all’assemblea del 22 dicembre nella quale fu bocciato un aumento di capitale da 400 milioni. A Genova toccherà ai tre commissari straordinari nominati dalla Bce, Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener, fornire le direttive lungo le quali avviare Carige nei prossimi mesi.
La priorità di banca Carige è ripulire i bilanci
La mossa principale resta quella di rendere nuovamente attrattiva la banca genovese. E la strada imboccata passa attraverso la ripulitura dei bilanci dalla massa dei crediti deteriorati che li zavorrano. E su questo fronte Sga e Credito fondiario hanno formalizzato le loro offerte per acquisire gli Npl. Sul piatto un portafoglio da quasi due miliardi. E l’obiettivo che si prefigge Carige è quello di far scendere sotto il tetto del 10% la quota di crediti non esigibili.
L’imperativo è ridurre i costi e cercare un partner
Carige si presenta comunque all’appuntamento di domani con una posizione patrimoniale rafforzata dall’emissione di bond garantiti dallo Stato per quasi due miliardi. Parallelamente per rendere appetibile il gruppo genovese e per puntare già nel 2019 a un possibile ritorno all’utile, dovrà proseguire anche l’obiettivo di una riduzione di costi. Approdo dell’intera operazione la ricerca di un partner.
Il governo ha disposto un piano di salvataggio
I tre commissari continuano a perseguire soluzioni di mercato senza ricorrere al paracadute statale che il governo ha già comunque predisposto. Ufficialmente non sono arrivate offerte in vista di una possibile aggregazione ma sarebbero, secondo alcune indiscrezioni, almeno cinque i possibili gruppi interessati a un aggregazione.
(AWE/LaPresse/di Paolo Tavella)