Casa, prezzi ancora in calo nel primo trimestre. A giugno rincarano i mutui

Il quadro delineato dall'Istat sulla situazione immobiliare italiana

MILANO (AWE/LaPresse) – Casa, prezzi ancora in calo. Pur se con un rallentamento, il primo trimestre vede proseguire il calo dei prezzi delle abitazioni. Che diminuiscono dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti e dello 0,4% rispetto a un anno fa.

Casa, calano i prezzi nel primo trimestre

Un inizio di 2018 non catastrofico ma comunque a segno negativo quello fotografato oggi dall’Istat. Dopo che il 2017 si era concluso con un arretramento dello 0,4% rispetto al 2016 e del 15,1% dal 2010. A lanciare l’allarme è allora Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. “L’Italia è l’unico Paese europeo in cui i prezzi degli immobili continuano inesorabilmente a diminuire”. A evidenziarlo è il numero uno dell’organizzazione dei proprietari di casa. Ricordando che si tratta dei “risparmi di imprese e famiglie italiane” e invitando l’esecutivo ad agire con tempestività.

Le misure proposte da Salvini e la replica di Gasparri

“Il vice premier Salvini ha annunciato due misure di buon senso, l’introduzione della cedolare secca per le locazioni commerciali e l’eliminazione dell’Imu sui negozi sfitti”, spiega Spaziani Testa. “Si cominci pure da lì, senza tuttavia dimenticare il fardello della tassazione patrimoniale Imu-Tasi sulla generalità degli immobili. Ma lo si faccia già con la legge di bilancio per il 2019”. A rispondergli dalle fila del centrodestra non di governo è Maurizio Gasparri. “Forza Italia condivide totalmente l’ipotesi di introdurre la cedolare secca per le locazioni commerciali e quella relativa all’eliminazione dell’Imu sui negozi sfitti”, afferma il senatore azzurro. Per cui “questa nostra proposta, che non può che essere condivisa da chi facendo parte del governo ha sottoscritto il programma del centrodestra, potrebbe trovare spazio anche nel decreto economico del governo”.

Le cifre in dettaglio e il confronto con il passato

Andando nel dettaglio delle cifre, se il calo dei prezzi rispetto a un anno fa è attribuibile ai prezzi delle abitazioni esistenti, con una variazione negativa pari a -0,8%, rispetto ai tre mesi precedenti la diminuzione è invece totalmente dovuta alle abitazioni nuove, il cui valore scende dell’1,3%. Abitazioni nuove, va però detto, il cui peso continua a diminuire, essendosi attestato in questa rilevazione al 19% del totale. Quando otto anni fa era quasi al 35%.

A completare un quadro fatto più d’ombre che di luci per il mercato immobiliare, sono poi anche i dati provenienti dal Sistema di Informazioni Creditizie Crif, che vedono le richieste di mutui e surroghe salire del 3,6% a giugno, dopo 15 rilevazioni consecutive in negativo. Un dato che non basta comunque a risollevare il semestre, chiuso su questo fronte in calo del 4,4%. “Un singolo mese non può rappresentare un indicatore assoluto di una vera e propria inversione di tendenza”. Lo conferma Simone Capecchi executive director di Crif. Pur sottolineando che “la componente dei nuovi mutui è destinata a consolidarsi ulteriormente. Sostenuta dal miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie e da tassi di interesse ancora appetibili”.

di Marco Valsecchi

 

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