CASAL DI PRINCIPE – Era un simbolo del male, ora si è trasformata in un centro di speranza e opportunità per la comunità locale: parliamo dell’ex tenuta di Francesco ‘Sandokan’ Schiavone, capo del clan dei Casalesi che da meno di un mese ha deciso di intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia. La struttura, in origine un’azienda agricola, si trova a Grazzanise, in località Selvalunga, al confine con Villa Literno e Cancello Arnone: la famiglia del boss aveva scelto il Basso Volturno per stabilire il suo avamposto mafioso nel settore dell’allevamento bufalino. Ma grazie all’impegno incessante degli investigatori e degli inquirenti, quell’azienda venne sequestrata: nel 2002 fu strappata dalle mani di ‘Sandokan’ e dal febbraio del 2008 è passata definitivamente allo Stato. Nei mesi immediatamente successivi, in attesa di comprendere a chi venisse assegnata l’ex proprietà della famiglia Schiavone, l’allora vertice dell’amministrazione grazzanisana lavorò per trasformarla nella sede di un mega impianto di compostaggio, coinvolgendo, stando al racconto di un collaboratore di giustizia, anche il figlio del capoclan ’Sandokan’, Nicola Schiavone. Questo tentativo, che non andò a buon fine, è stato oggetto di un’indagine condotta dai carabinieri di Grazzanise e coordinata dalla Dda di Napoli. Nel frattempo, era stato avviato il processo di assegnazione del bene e lo Stato nel 2012 scelse di affidarlo al Comune. In quel periodo subentrò nella gestione del Municipio una triade commissariale, inviata dal Governo a seguito dello scioglimento, il terzo della sua storia, del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa. I viceprefetti si attivarono per trasformare l’ex tenuta in una fattoria didattica, ma terminato il loro mandato anche quel progetto non riuscì a decollare. È nel 2020 che è arrivata la vera svolta: l’amministrazione Cento Passi si è posta come primo obiettivo la riqualificazione delle proprietà confiscate alla mafia che aveva ricevuto in gestione dallo Stato. È iniziato così l’iter che ha portato l’azienda agricola di Sandokan ad ospitare laboratori didattici. Da simbolo del male, la tenuta è diventata sede della speranza, luogo dove alle nuove generazioni sarà consentito apprendere con concretezza i mestieri che animano l’economia di Grazzanise e del Basso Volturno. Una rigenerazione resa possibile dall’impegno profuso dall’istituto Falco. La scuola ha avuto fiducia nel progetto dell’amministrazione locale prendendo in gestione i laboratori allestiti e ideati dal Comune: nell’ex tenuta Schiavone, nell’area sottratta alla mafia, gli alunni della sezione Agraria dell’istituto tecnico Falco potranno imparare a diventare panificatori e casari, apprendendo un lavoro onesto che li renderà liberi.
La struttura, riqualificata, sarà inaugurata il prossimo 2 maggio ed l’amministrazione ha scelto di intitolarla a Baldassarre Nero, luogotenente dei carabinieri scomparso nel 2021. “Durante gli anni in cui ha guidato i militari dell’Arma in servizio a Grazzanise – ha dichiarato il sindaco Enrico Petrella – ha duramente combattuto la criminalità organizzata conseguendo con le sue inchieste importanti risultati. La storia di Grazzanise, territorio di circa settemila anime, è stata caratterizzata da tre scioglimenti per infiltrazioni mafiose dei suoi consigli comunali. L’amministrazione che ho l’onore di rappresentare – ha proseguito Petrella – nasce da un progetto di comunità attiva e militante che puntava e punta a superare quelle pagine tristi e tragiche dedicandosi al recupero dei valori e dei principi di buon governo. ‘Cento Passi’ è il nome della lista che mi ha accompagnato in questa splendida esperienza amministrativa improntata al cambiamento e alla discontinuità proprio con quel passato. ‘Cento Passi’: un nome scelto per onorare la memoria del martirio di Peppino Impastato, simbolo di lotta alla mafia. E di passi, a Grazzanise, ne abbiamo compiuti già tanti: la riqualificazione del bene sottratto al capoclan dei Casalesi rappresenta una tappa importante di questo percorso. Un cammino non semplice, ma che abbiamo affrontato e affronteremo con coraggio e serenità grazie alla costante collaborazione che ci garantiscono le istituzioni civili, militari e religiose. La gestione dei beni confiscati alla camorra resta e resterà un punto centrale del nostro programma. Ed infatti mentre lavoravamo alla riqualificazione dell’ex masseria Schiavone, finalmente conclusa, siamo riusciti a recuperare nel centro del paese un terreno confiscato al capozona del clan dei Casalesi Alfonso Cacciapuoti, trasformandolo in un parcheggio pubblico. Oggi posso dire, con orgoglio, che a Grazzanise – ha aggiunto il sindaco – lo Stato, attraverso le istituzioni locali, ha conquistato, dopo periodi complicati, il completo presidio del territorio e la manifestazione, fissata per il prossimo 2 maggio sarà un giorno di festa e di celebrazione dei principi di legalità”.
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