La presidente del Senato Elisabetta Casellati è finita sotto attacco dopo aver inciso col suo voto in giunta per il regolamento sulla decisione di far votare, lunedì, in giunta per le immunità l’autorizzazione a procedere nei confronti del senatore Matteo Salvini per il ritardato dello sbarco di 131 migranti l’estate scorsa dalla Gregoretti.
Opposizioni sul piede di guerra
Il Partito Democratico accusa la Casellati di aver violato il principio di ‘terzietà’ pur di dare una mano al leader della Lega. “Non è più super partes – ha attaccato il capogruppo dem a Palazzo Madama Andrea Marcucci – ha gettato la maschera”. Dal Movimento 5 Stelle sono state avanzate richieste di dimissioni per la presidente.
La difesa destrorsa
Casellati rigetta le accuse: “Ho voluto evitare il blocco dei lavori al Senato, la terzietà della mia azione è fuori discussione”.
Il ‘favore’ a Salvini
La giunta per le immunità si esprimerà sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini a sei giorni dal voto per le Regionali in Calabria e in Emilia. Laddove si esprimesse per mandare il senatore a processo, il centrodestra avrebbe una cartuccia in più da giocarsi negli ultimi giorni di campagna elettorale.
La consapevolezza del leader leghista
Salvini, che in un’intervista ha ammesso di aver incontrato la Casellati un paio dì ore prima del voto in giunta per il regolamento, sente di avere il vento dalla sua parte e afferma: “Può darsi che andrò a processo, ma dovranno trovare un tribunale molto grande perché il 90% degli italiani è con me”.
Centrodestra compatto
Alle accuse dei giallorossi, il centrodestra risponde: “Volevano rimandare il voto perché hanno paura”.