Caserta, Belvedere gremito per Antonio Onorato live all’alba

Il chitarrista chiude la rassegna Terrazza Leuciana con un concerto alle prime luci del mattino. Musiche tradizionali da tutto il mondo si fondono col jazz. Con lui Gianni D'Argenzio al sax.

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Si è conclusa ieri mattina, con un magico concerto all’alba, la III edizione della rassegna Terrazza Leuciana – Tramonti e alba al Belvedere, ideata e organizzata dalla Genovese Management di Gianni Genovese, con il patrocinio del Comune di Caserta, della Regione Campania, del Ministero della Cultura e del Real Belvedere di San Leucio. L’evento, tenutosi sulla suggestiva terrazza superiore del Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, ha offerto al nutrito pubblico intervenuto per tutti gli eventi un panorama mozzafiato, dal Partenio al Golfo di Napoli, con la Reggia di Caserta e il Vesuvio sullo sfondo, valorizzando uno dei siti architettonici e paesaggistici più affascinanti della regione. Un successo enorme che Genovese, tra i promoter più attivi della Campania, ha voluto sottolineare per ringraziare il pubblico a margine del concerto conclusivo.

Il calendario dei concerti

La rassegna si è articolata in quattro appuntamenti ciascuno con una proposta musicale di grande qualità e suggestione. L’8 giugno, in apertura, il quintetto Classart ha proposto “Napoli nel Cinema”, un omaggio alle colonne sonore più celebri della tradizione partenopea, interpretate dalla voce intensa del tenore Enzo Peroni e del soprano Marilena D’Alessio, accompagnati dal pianoforte di Francesco Gravina, dal violino di Cristina Carrillo e dal violoncello di Vincenzo Santangelo. Il 15 giugno è stata la volta di “C’era una volta… 100 anni di magia”, uno spettacolo dedicato al mondo incantato di Walt Disney, in cui le voci di Francesco Boccia e Roberta Andreozzi, su arrangiamenti del maestro Alessandro Crescenzo, hanno condotto il pubblico in un viaggio emozionale tra le melodie che hanno fatto sognare intere generazioni. Il 22 giugno ha visto salire sul palco Gigi Cifarelli con “Just Friends”, un concerto elegante e vibrante di chitarra jazz, impreziosito dal pianoforte di Antonio Perna, dalla batteria di Domenico De Marco, dal basso di Lello Somma e dalle percussioni di Sandro Ferrara. Il gran finale è andato in scena nella mattinata di oggi, 29 giugno, all’alba, con il progetto “Blue Mediterraneo” di Antonio Onorato, che ha regalato al pubblico un’esperienza sonora intensa e spirituale. Accompagnato dal sax raffinato di Gianni D’Argenzio, che in un brano ha emozionato anche al flauto, Onorato ha chiuso la rassegna con una performance sospesa tra cielo e mare, perfettamente in armonia con la luce nascente e il panorama mozzafiato del Belvedere di San Leucio.

La magia di Antonio Onorato e Gianni D’Argenzio

Antonio Onorato, chitarrista e compositore di fama internazionale, vanta una carriera ultra-trentennale, caratterizzata da continui viaggi nella world music, nel jazz e nella sinfonia. Ambasciatore della cultura italiana nel mondo, si impegna da tempo per il riconoscimento dei diritti della tribù Lakota, la cui musica tradizionale si fonde nei suoi brani, insieme a echi indiani, afro-americani, mediorientali e brasiliani. Nobilmente sperimentale, utilizza anche la “breath guitar”, una chitarra controllata tramite il fiato del musicista.

Nel contesto suggestivo dell’alba al Belvedere, la performance di Onorato ha brillato per intensità emotiva e raffinata perizia tecnica, mentre i suoi intrecci di flamenco, scale orientali, spirito Lakota e radici napoletane hanno incontrato il fraseggio caldo e melodico di Gianni D’Argenzio. Quest’ultimo, già noto per la sua versatilità al sassofono, ha aggiunto al concerto un tocco inaspettato passando anche al flauto traverso, nella riuscita citazione delle linee melodiche solitamente eseguite con il “bansuri”, strumento indiano a fiato associato alle divinità Kṛṣṇa e Gaṇeśa, in una composizione che ricordava appunto i tradizionali “Rāga” indiani e basati sul tappeto armonico della “tambura”.

Nel corso della mattinata, il duo ha eseguito anche un brano dedicato proprio ai Lakota, il cui titolo è la citazione di uno dei principali nodi della cultura di quel popolo: siamo tutti uno. Bellissima anche l’esecuzione, da parte del solo Onorato con la sua chitarra, di uno dei brani più intensi di Pino Daniele, Allerìa. Molto particolare l’utilizzo di un octaver che sposta all’ottava inferiore le note eseguite sulle corde basse dello strumento.

Un contesto da cartolina

Il fascino di questa edizione sta anche nella cornice unica offerta dalla Terrazza del Belvedere di San Leucio: un’opera fatta di scorci mozzafiato sull’area circostante. Al sorgere del sole, i toni rosa-oro riflessi sul Vesuvio e sul Golfo di Napoli hanno fatto da ideale fondale ad una performance di prim’ordine, rendendo omaggio alla grande eredità storica e culturale del Comune di Caserta.

Conclusione

La Genovese Management, con il sostegno istituzionale del Comune e delle istituzioni culturali, ha saputo portare a compimento una rassegna di altissimo pregio artistico e paesaggistico. Il concerto all’alba di Onorato e D’Argenzio ha rappresentato il culmine di un’edizione memorabile, in cui contaminazione, qualità artistica e bellezza ambientale si sono fusi in un evento capace di emozionare e rimanere nella memoria.

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