CASERTA – Raffica di furti nei negozi, è piena emergenza per i commercianti lungo il primo tratto della ex statale 265. Alla fine dopo una serie di incontri ed iniziative che non hanno sortito effetti visto che i colpi sono continuati, circa venti esercenti alle prese con il problema hanno scritto al questore di Caserta per chiedere interventi anche alla luce del fallimento delle ronde ‘fai da te’. La polizia del Commissariato di Maddaloni avvia un monitoraggio per meglio capire il triste fenomeno dei raid soprattutto notturni. “Da diverso tempo le nostre attività commerciali vengono fatte oggetto di furti di ogni genere e non rimane altro da fare che sporgere la solita denuncia alle forze dell’ordine e anzi visto che tali denunce finora non hanno sortito alcun effetto abbiamo raggiunto una sorta di acquiescenza tanto che ormai evitiamo di sporgere regolare denuncia per non sottrarre altro tempo alle n9ostre attività, ormai certi che lo Stato non ci tutelerà” scrivono in un sofferto passaggio dell’esposto inviato al questore di Caserta Andrea Grassi. Poi hanno aggiunto: “Purtroppo in questo ultimo periodo stiamo registrando un aumento di furti da parte di bande criminali che stanno letteralmente terrorizzando la nostra zona e con ingenti danni alle nostre attività commerciali. Spesso viene adoperata la tecnica di sfondamento cosiddetta ad ariete”. Non solo i locali subiscono danni rilevanti come conseguenza dei furti. A farne le spese con la conseguenza che episodi del genere rischiano di allontanarli dai locali stessi, sono spesso i clienti. “Stessa sorte subiscono i nostri clienti che sovente trovano le loro autovetture con il finestrino spaccato e l’interno dei veicoli messo a soqquadro e depredato di tutto: radio, borse per non parlare dei danni alle stesse autovetture” aggiungono riferendosi ai clienti che lasciano nei parcheggi le auto per recarsi all’interno dei locali. “Chiediamo una maggiore presenza di pattuglie delle forze dell’ordine soprattutto nelle ore serali (20-21) quando i furti si verificano più frequentemente” concludono.
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