CASERTA – Rabbia, frustrazione, voglia di gridare e soprattutto di essere ascoltati. “Lo facciamo perché Roma deve chiedersi il perché di questi disagi in Campania”: poche e semplici parole. Ed ecco spiegato cosa ha spinto, ieri, centinaia di allevatori, trasportatori, contoterzisti e titolari di caseifici ad occupare l’autostrada. Hanno manifestato contro il piano regionale per l’eradicazione delle malattie infettive che colpiscono le specie bovine e bufalini. Un piano che “sta distruggendo le aziende”, fanno sapere i leader della protesta. “Applicarlo è impossibile, implementa solo la macellazione delle bufale e non riuscirà a debellare bruceollosi e tubercolosi”. Con i loro mezzi hanno varcato il casello di Capua per raggiungere Caserta Sud. E dal capoluogo di provincia sono tornati indietro muovendosi prima verso Caianello e poi risalendo a Capua.
Camion, furgoncini, e auto hanno occupato la carreggiata centrale dell’autostrada: l’hanno percorsa a passo lentissimo, sventolando bandiere e striscioni inneggianti alla bufala e alla sua tutela.
Tanti i disservizi creati alla circolazione, con una coda che ha raggiunto gli 8 chilometri. “Ci dispiace, ma era l’unico modo per richiamare l’attenzione”, hanno chiarito i manifestanti. Prima di dare il via al corteo, si sono riuniti presso l’area mercato ‘Due Leoni’ di Pastorano. E dal rimorchio di un camion usato come palco, gli organizzatori della protesta hanno ricordato le richieste fatte ai politici e finora disattese: ottenere dalla Regione la sospensione dell’applicazione della delibera 104 “fino a quando, come aveva promesso l’assessore Nicola Caputo, non si ricomporrà un tavolo di confronto sulla scrittura del piano”. Vogliono che la discussione sia gestita dalla Presidenza della Regione “sotto la diretta responsabilità del governatore Vincenzo De Luca”, delegato alla Sanità. A queste due istanze, il Coordinamento unitario in difesa del patrimonio bufalino ha aggiunto la proposta di “adeguare la composizione della struttura tecnica chiamata a scrivere e gestire l’applicazione del piano in modo da renderlo coerente con gli annunci di svolta che la Regione aveva espresso”, perché chi lo compone oggi è contrario a vaccinazione e autocontrollo (cosa che gli allevatori chiedono). “Dicono che il documento partorito sia stato scritto accogliendo le nostre richieste, – ha ricordato Adriano Noviello, tra i leader dell’associazione ‘Tutela allevamento bufala mediterranea’ -. E’ una presa in giro. Ripetiamo: volevamo vaccinazione a autocontrollo ed entrambi questi aspetti non sono stati affrontati in modo corretto. E’ un bluff. Hanno preparato un piano per farci fallire. Qualcuno non vuole capire che la nuova generazione di imprenditori agricoli è fatta di giovani laureati, che leggono, studiano ed hanno un approccio totalmente diverso al lavoro rispetto al passato. Vogliamo e meritiamo rispetto”.
Il corteo, lento, ha percorso il tragitto concordato con la Questura e la Prefettura: “Ma è l’ultima manifestazione autorizzata che facciamo. Ci siamo confrontati con le autorità di sicurezza per il rispetto che nutriamo nei loro confronti. Se i politici non verranno incontro alle nostre richieste saremo costretti ad agire in modo diverso. Protesteremo senza avvertire. Ci sono tanti allevatori che ormai sono ridotti allo stremo delle forze. Basta. Giù le mani dalle nostre bufale”.
Caserta, la rabbia degli allevatori: “Giù le mani dalle nostre bufale”
In centinaia hanno protestato contro il piano di eradicazione della Regione Campania