CASERTA (Renato Casella) – Dall’ospedale di Sessa Aurunca scompaiono protesi ortopediche e si ripropone il problema dei controlli nei nosocomi. Sparizioni di materiale (come successo in questo caso), furti ai pazienti, aggressioni al personale sono doversi aspetti di un solo problema, quello della sicurezza nelle strutture sanitarie. Nel caso di Sessa, le attrezzature (placche, viti, protesi d’anca e altro materiale) erano state stoccate in sala operatoria; la mattina in cui era previsto un intervento, il paziente è stato portato in sala, ma al momento di procedere ci si è accorti che il materiale non c’era più e l’operazione ha dovuto essere rimandata. Stando a una stima approssimativa, il valore della refurtiva si aggirerebbe sui 30-40mila euro. Il furto è stato denunciato ai carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca che stanno indagando. Verosimilmente, per accertare i fatti saranno importanti le dichiarazioni del dirigente di Ortopedia facente funzioni Stefano Auletta (che peraltro è proprio il medico che avrebbe dovuto operare la mattina in cui è stato scoperto il furto) e della responsabile di sala operatoria dottoressa Zarrilli. Bisognerà appurare perché il materiale si trovasse in sala anziché in deposito.
“Le sparizioni di materiale, spesso dai costi rilevanti, dagli ospedali – commenta Antonio Eliseo, responsabile provinciale e regionale del sindacato Nursind – devoono farci riflettere sul problema della sicurezza e della guardiania nelle strutture sanitarie. Ci vorrebbe un servizio per salvaguardare i beni aziendali: questi furti non incidono solo sui costi ma ritardano interventi che magari andavano effettuati con una certa urgenza. Se il materiale sparisce da una sala operatoria vuol dire che non c’è stato un adeguato controllo. E se farmaci e protesi vengono rubati è perché c’è un mercato nero dove rivenderli”.
Le sparizioni, ricorda Eliseo, sono più frequenti per i medicinali: dalle farmacie ospedaliere manca spesso materiale, tanto che “nel corso degli ultimi anni i sistemi di videosorveglianza sono stati aumentati”. Problema particolarmente grave per i farmaci oncologici, che hanno grande importanza e costano molto. Ma a sparire sono anche medicinali che possono essere facilmente rivenduti a tossicodipendenti, come gli oppiacei. A quanto pare, anche articoli apparentemente difficili da rivendere attirano i ladri: basti pensare ai furti di defibrillatori dalle strade di Caserta che si sono verificati nei mesi scorsi. Praticamente tutti gli apparecchi installati sono stati strappati dagli alloggiamenti e sono scomparsi. La città è stata quindi privata di un presidio fondamentale per il primo soccorso cardiologico. E in questo settore, notoriamente, qualche minuto in più o in meno fa la differenza fra la sopravvivenza e la morte.
Scoperto un ‘giro’ di medicine rubate
Due mesi fai carabinieri del Nas di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale Napoli Nord nei confronti di 10 persone, di cui 2 agli arresti domiciliari e 6 con divieto di dimora e obbligo di presentazione alla polizia, ritenute responsabile a vario titolo di furto aggravato di farmaci, esercizio abusivo della professione di farmacista e commercio di medicinali guasti o imperfetti. Si parla di almeno 180mila euro di farmaci sottratti solo nel 2020 all’interno del magazzino di un grossista di medicinali per essere rivenduti a clienti in zona Napoli-Secondigliano.
L’indagine, chiusa nel novembre dell’anno scorso, ha coinvolto 21 persone ed è nata dalla denuncia presentata a settembre 2021 dai responsabili di una ditta di commercio all’ingrosso dei medicinali di Caserta che lamentavano la sottrazione di vari tipi di farmaci: ansiolitici, veterinari, steroidei e per la disfunzione erettile.
E a ottobre 2021 medicinali oncologici per un valore di 1 milione e 300 mila euro sono stati rubati dalla farmacia del “San Giuseppe Moscati” di Avellino. In questo caso sono scomparsi solo farmaci antitumorali, presi di mira verosimilmente per lo loro alto costo. La Questura di Avellino, anche sulla base di analoghi furti verificatisi negli ospedali di Lecce e Trieste, non escludono l’ipotesi di un furto su commissione. I ladri sono entrati all’interno dei locali che ospitano la farmacia ospedaliera, rompendo il vetro di una finestra.
La direzione del ‘Moscati’, per evitare problemi e disagi ai pazienti che devono sottoporsi a terapie oncologiche, ha chiesto aiuto al ‘Pascale’ di Napoli per un rapido approvvigionamento dei medicinali. Gli investigatori hanno controllato le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza interne ed esterne.
Un rapporto della Direzione investigativa antimafia di Napoli che evidenzia come i furti di farmaci antitumorali negli ospedali napoletani e della Campania rappresentano una vera e propria emergenza.
Negli ultimi anni, in Italia si rileva un incremento significativo dei furti di medicinali negli ospedali.
Il fenomeno è stato approfondito qualche anno fa nello studio “The theft of medicines from Italian hospitals” pubblicato da Transcrime, il Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell’Università degli Studi di Trento. L’analisi, la prima del genere condotta a livello europeo, definisce il quadro di un fenomeno criminale in rapida espansione, ma spesso poco indagato, rispetto al quale rischiano di essere sottostimati i danni per i pazienti, le aziende farmaceutiche e il Sistema sanitario nazionale.
Lo studio di Transcrime ha analizzato il fenomeno attraverso una rassegna delle notizie relative ai furti di medicinali riportate dai giornali italiani tra il 2006 e il 2013: un ospedale italiano su dieci ha subìto un furto di farmaci con una perdita, per ogni episodio, pari a circa 330mila euro.
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