CASERTA – Il vecchio palazzo disabitato all’inizio di via Acquaviva, appena dopo il passaggio a livello, è stato sequestrato dai carabinieri e gli ingressi sono stati tutti chiusi. L’edificio, ufficialmente disabitato e in parte in rovina, era diventato la dimora per senza tetto, pusher e immigrati irregolari. A decidere l’intervento è stato il Comune di Caserta con una decisione della commissione straordinaria che guida l’ente. Ad essere determinante è stata anche la protesta dei residenti in quella zona oltre a vari episodi di caduta di intonaco e pezzi di copertura dello stabile. Ieri mattina, il palazzo abbandonato all’inizio di via Acquaviva è stato finalmente chiuso. Dopo mesi di incuria e pericolo, gli ingressi sono stati murati e l’esterno ripulito. Un luogo simbolo di degrado e marginalità, che oggi rappresenta invece un punto di svolta, frutto della collaborazione tra istituzioni, cittadinanza attiva e realtà sociali del territorio.
All’interno della struttura vivevano anche diverse persone senza fissa dimora, costrette a trovare riparo in condizioni disumane e rischiose, in un edificio dichiarato a rischio crollo. Per chi ha scelto di accettare il supporto, è stato possibile offrire un’alternativa concreta: spazi di accoglienza e tutela dei diritti, attivati grazie alla rete tra il Comune, la Diocesi e la Caritas. Un risultato non scontato in una città che soffre da tempo una gravissima carenza di strutture dedicate all’ospitalità e all’inclusione. La chiusura di questo stabile è il frutto di mesi di lavoro e di pressing da parte della società civile. È stata una delle richieste centrali del corteo “Siamo Umani” del 24 maggio e un punto fondamentale dell’iniziativa di rigenerazione urbana in via Trento, tenutasi lo scorso 19 giugno. Due appuntamenti che hanno visto una grande partecipazione popolare, segno evidente di una comunità che non intende restare a guardare.
Ma la chiusura del palazzo è solo un passaggio. Continua infatti l’impegno per la rigenerazione del quartiere Acquaviva e della città
intera: dalle case popolari di via Trento da ristrutturare con il Conto Termico, alla villetta di via Acquaviva da riaprire, fino al rinnovo
dei Patti di Collaborazione come quello della Villetta di via Arno e alla realizzazione di nuovi spazi sociali come la Casa del Sociale
“Mamadou Sy” all’ex Onmi. Il Comune di Caserta nei giorni scorsi aveva emesso un’ordinanza che prevede l’avvio di interventi di
messa in sicurezza su un fabbricato privato situato all’angolo tra via Acquaviva e viale della Resistenza. I lavori, affidati ad una ditta
specializzata sono iniziati da qualche giorno e comporteranno significative modifiche temporanee alla viabilità dell’area interessata.
Durante il periodo dei lavori, che non è stato ancora specificato quanto dureranno, saranno attuate le seguenti misure per garantire la sicurezza di automobilisti e pedoni: restringimento della carreggiata in corrispondenza del cantiere; riduzione del limite di velocità a 30 chilometri all’ora, per permettere una circolazione più sicura nei pressi dell’area dei lavori; divieto di sosta su entrambi i lati della strada, con rimozione forzata dei veicoli; divieto di transito pedonale sul marciapiede antistante l’edificio interessato e istituzione di un passaggio pedonale protetto per garantire la sicurezza dei passanti.
La ditta incaricata di eseguire le operazioni sarà responsabile dell’allestimento e della gestione della segnaletica necessaria per informare cittadini e automobilisti. Alla stessa ditta è affidato anche il compito di garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza durante tutta la durata dell’intervento. L’ordinanza è già stata pubblicata sul sito istituzionale del Comune di Caserta. Tra l’altro l’intervento in corso riguarda anche l’ala dell’edificio che si trova sul lato di viale Della Resistenza.