CASERTA – La base logistica era a Castelvolturno e da lì sarebbero riusciti a organizzare colpi in tutta Italia, dalla Calabria al Veneto: parliamo del presunto gruppo criminale bloccato nelle scorse ore dagli agenti della Squadra mobile di Caserta. La complessa indagine svolta dai poliziotti ha portato il pubblico ministero Daniela Pannone, sotto la supervisione del procuratore aggiunto di S. Maria Capua Vetere, Carmine Renzulli, a disporre un decreto di fermo per 11 indagati.
Chi sono? Branko Radosavljevic, 43enne, il figlio Goran, 20enne, Bosko Nikolic, 52enne, Marko Nikolic, 35enne, Renato Radosavljevic, 29enne, Stefano Radosavljevic, 18enne, Jasmina Stefanovic, 52enne, Dusan Radosavljevic, 21enne, tutti di origini slave ma residenti a Castelvolturno, Alex Nikolic, 22enne, e Niko Nikolic, 25enne, entrambi di Mondragone.
Sono indagati a piede libero, invece, altre 6 persone: Daniele Milanov, 35enne, Veronika Pavlovic, 25enne, Salvatore Ditta, 56enne, Vincenzo Di Maiolo, 45enne, Zlatan Mijalovic, 44enne, Goran Mijailovic, 23enne, tutti residenti a Castelvolturno.
Agli inquisiti, da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile, vengono contestati a vario titolo i reati di associazione a delinquere, furto, ricettazione e riciclaggio. Nel collegio difensivo, tra i legali impegnati, gli avvocati Ciro Baiano, Mario Angelino e Antimo Castiello.
A far scattare l’attività investigativa è stato un colpo all’interno di un’abitazione a S. Maria Capua Vetere, avvenuto la notte del 31 dicembre scorso. In quell’occasione i ladri, travisati e giunti a bordo di due autovetture con targhe rubate, si erano impossessati di denaro, gioielli ed altri valori, per un ammontare complessivo di 130.000 euro, nonché di due pistole, legalmente detenute dal proprietario.
Le indagini condotte dalla Squadra mobile, diretta dal dirigente Dario Mongiovì, della questura di Caserta, hanno accertato, sostiene la Procura, l’operatività del gruppo, specializzato nei furti in abitazione, su tutto il territorio nazionale. Infatti, hanno ricostruito gli agenti, nei primi giorni di febbraio, 7 soggetti appartenenti alla stessa banda sarebbero partiti da Destra Volturno, località del Litorale dove avrebbero avuto base, alla volta del comune di Castrolibero, in provincia di Cosenza, dove perpetrarono l’ennesimo furto in casa. Nei giorni successivi, invece, si sarebbero recati in Veneto, dove un equipaggio della polizia li aveva intercettati a bordo di un’autovettura, ma i malviventi riuscirono a scappare.
Fuga che durò poco: gli occupanti dell’auto vennero fermati a Bologna dopo un lungo inseguimento e furono trovati in possesso di oro e gioielli, rubati poco prima in un’abitazione.
Durante l’inseguimento, i ladri abbandonarono un borsone con all’interno alcuni fucili, successivamente rinvenuti, rubati in un’altra abitazione.
Tanti i colpi in trasferta, ma la compagine criminale non si sarebbe sottratta dall’agire anche a Caserta città. Ed infatti il 19 febbraio scorso, gli agenti della Squadra mobile di Caserta sono riusciti ad arrestare in flagranza un uomo e una donna di etnia rom, legati, secondo gli inquirenti, al gruppo criminale smantellato con il decreto di fermo di ieri. I soggetti, dopo aver forzato il portone di ingresso di un palazzo, si accingevano ad entrare all’interno di un’abitazione, ma i poliziotti riuscirono ad ammanettarli.
La banda nel casertano avrebbe colpito anche a Mondragone.
Questo gruppo, hanno appurato gli investigatori della Mobile, si è avvalso per agire di autovetture ad elevate prestazioni, tutte intestate a un prestanome italiano, che aveva il compito di procurare e garantire il continuo ricambio di vetture per l’associazione. A queste autovetture venivano successivamente apposte targhe rubate o clonate.
Nel corso delle perquisizioni della scorsa notte, sono state sequestrate 7 macchine di grossa cilindrata, utilizzate per commettere furti.
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