ROMA – Sul caso Diciotti la triade Conte-Salvini-Di Maio, riunitasi nella serata di ieri, continua a temporeggiare. Non trapelano ancora posizioni definitive dopo la seduta della Giunta per le Autorizzazioni del Senato.
I lavori per valutare la richiesta a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini riprenderanno fra sette giorni.
Maurizio Gasparri, presidente della commissione,ha proposto di concedere una settimana al ministro dell’Interno per essere audito o per presentare una memoria difensiva
La Lega sonda il terreno per comprendere le intenzioni del M5S
Se da un lato c’è Conte che si è assunto la responsabilità di quanto verificatosi, dall’altro c’è la Lega che cerca di comprendere le intenzioni del Movimento Cinque Stelle. In questo scenario si inseriscono le dichiarazioni del capogruppo dei senatori leghisti, Massimiliano Romeo. “La nostra posizione è chiara: processare Matteo Salvini per l’esercizio delle sue funzioni di Ministro che ha rispettato il contratto di governo e soprattutto agendo nell’interesse dei cittadini italiani, significa processare tutto il governo. Lo stesso ha ribadito anche il presidente. Ora il messaggio è chiaro e chi ha orecchie per intendere, intenda” ha affermato Romeo rivolgendosi ai pentastellati.
Il Movimento Cinque Stelle non si sbilancia: non abbiamo ancora deciso
Il Movimento Cinque Stelle, che sarà l’ago della bilancia manifesta posizioni contrastanti. Il capogruppo dei senatori grillini Stefano Patuanelli ha affermato a stento “non abbiamo ancora deciso”. Luigi Di Maio invece è sfuggente. Non ha proferito parola e a domanda diretta ha preferito evitare di rispondere. “Abbiamo mangiato benissimo – ha affermato – adesso andiamo a prendere un caffè da Conte”
“Nessuna preoccupazione” sulla tenuta del governo, invece è il commento di Giuseppe Conte dopo il suo incontro con il sindaco Sala: “Non so dove siano venute fuori queste notizie”.
Netta la posizione ci Carlo Sibilia. “Se il caso andrà in Aula – ha detto il parlamentare ai microfoni di Radio Capital – noi voteremo assolutamente sì”.
Immediata la risposta di Massimiliano Fedriga, presidente della regione Friuli Venezia Giulia, raccolta da Radio anch’io: “Se il M5S vota sì, si ridiscute tutto”.