Caso Ilva: Arcelor Mittal, dopo una settimana complicata, rilancia

Il colosso indiano invece non molla, perché "fiducioso, con il supporto del governo, che sarà ora possibile finalizzare nei prossimi giorni l'accordo con i sindacati in modo da poter completare rapidamente operazione"

Foto Renato Ingenito - LaPressecronaca
di Alessandro Banfo

ROMA (LaPresse) – Nessun passo indietro e uno sprint quasi a sorpresa sul dossier Ilva. Dopo una settimana davvero complicata, Arcelor Mittal rilancia. In una nota ha annunciato di aver informato i commissari straordinari degli stabilimenti di “accettare tutte le richieste sostanziali di ulteriori impegni. Riguardo al contratto di affitto e acquisto firmato nel giugno 2017”. Si tratta sicuramente di una possibile svolta positiva rispetto agli ultimi contatti. Ci si aspettava infatti ‘solo’ delle proposte migliorative rispetto all’accordo di oltre un anno fa.

Il colosso indiano invece non molla, perché “fiducioso, con il supporto del governo, che sarà ora possibile finalizzare nei prossimi giorni l’accordo con i sindacati in modo da poter completare rapidamente operazione”. La nuova proposta riguarderebbe però principalmente l’aspetto ambientale, mentre non ci sarebbero novità sul piano occupazionale. Qui lo scoglio è grande, perché tra azienda e sigle ballano 4mila posti di differenza. “Vogliamo evitare ancora una volta di trovarci di fronte ad accordi bilaterali, come con il vecchio Governo – spiega Rocco Palombella della Uilme vogliamo realizzare un vero confronto per quanto riguarda il piano industriale e soprattutto avere una soluzione occupazionale per tutti i 14mila lavoratori”.

Di Maio già al lavoro

Dal canto suo il superministro di Lavoro e Mise Luigi Di Maio ‘incassa’ la mossa di Mittal e lascia la porta socchiusa. “Analizzeremo subito la loro proposta. Non stiamo parlando di affidargli uno stabile di un quartiere, ma parliamo della più grande acciaieria d’Europa. Che ha avuto un impatto sulla salute che e’ stato devastante e stiamo parlando di migliaia di posti di lavoro da salvaguardare”. In realtà la convocazione dei sindacati potrebbe arrivare entro la settimana. Pur rimanendo in corso “gli accertamenti sulla regolarità della gara perché dopo le criticità sollevata dall’Anac.

I nodi individuati in questo caso toccavano tre punti: il rinvio del piano ambientale, le scadenze intermedie e i mancati rilanci. Tutti lottano contro il tempo: ogni mese con l’Ilva Mittal perde 30 milioni, i sindacati devono rassicurare i lavoratori di Taranto in subbuglio e Di Maio è deciso a portare a casa il dossier industriale principe del Meridione, vera roccaforte del voto a Cinque Stelle. Una certezza già c’è: per Ilva sarà l’agosto più caldo della sua storia.

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