Caso Manuel Bortuzzo, i due fermati: “Abbiamo sparato per errore, era buio”

Due ragazzi si sono presentati in questura accompagnati dai loro legali. "Vogliono giustizia per Manuel"

ROMA – Si sono costituiti i due ragazzi di 24 e 25 anni, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, gli autori del ferimento di Manuel Bortuzzo avvenuto la notte di sabato scorso all’Axa, nel quadrante sud di Roma.

La svolta nelle indagini della polizia è avvenuta dopo il ritrovamento della pistola usata per colpire il ragazzo, sabato notte a piazza Eschilo

In questura con gli avvocati

Accompagnati in questura dai loro legali, durante un lungo interrogatorio, hanno confessato di aver sparato, ma “per errore. Era buio”, avrebbero detto. Amici da tempo, sono entrambi di Acilia, quartiere poco distante dal luogo del ferimento.

Uno dei due avrebbe un doppio taglio di capelli, che corrisponde anche alle descrizioni dei testimoni. Sarebbero stati dunque loro gli uomini a bordo dello scooter scuro da cui sono partiti i colpi. Sui profili social, in molti scatti sono immortalati durante le serate trascorse insieme. Entrambi sono amanti dei tatuaggi, che mostrano in vari scatti, e in particolare Bazzano ne ha uno sulla spalla, che raffigura proprio una pistola.

Il risveglio di Manuel

“Non mi sento le gambe, ma state tranquilli, mi riprendo”. Sono state le prime parole di Manuel Bortuzzo al suo risveglio. Il giovane nuotatore che sognava le Olimpiadi, ferito da un proiettile sabato notte nel quartiere Axa, ormai è vigile. È lui che rassicura tutti, che sorride, che tenta di scherzare dal suo letto dell’ospedale San Camillo di Roma, che manda messaggi vocali agli amici di vasca in Sierra Nevada. “Voglio andare a casa”, è stata la sua unica richiesta, pur consapevole di avere davanti un lungo percorso. Aveva già capito che qualcosa non andava nel suo giovane corpo.

La rivelazione

“Ha saputo della paralisi ma non ha pianto. Gli ho promesso che tornerà a vivere come una persona normale – ha detto il padre del ragazzo, Franco Bortuzzo, che ha poi raccontato – Mi ha detto: Non sento più niente’ e gli ho risposto: ‘e certo, con una pallottola nella spina dorsale”.

“Fatti coraggio, mamma”, ha poi detto con incredibile forza Manuel al suo risveglio rivolgendosi alla madre.

Lo sfogo di Salvini

“Gli infami che hanno sparato a Manuel Bortuzzo devono marcire in galera: spero vengano individuati con certezza al più presto”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Un’ulteriore conferma arriverà dai rilievi sull’arma trovata ieri pomeriggio dagli investigatori in un campo poco distante dal punto in cui Manuel è stato ferito. La scientifica è al lavoro per isolare le impronte e avere ulteriore conferma del responsabile

Paolo Borrelli Federnuoto

A raccontarlo è stato Paolo Barelli, presidente delle Federnuoto, al quale il ragazzo ha detto: “Ora per me comincia un altro allenamento”. “Manuel fisicamente è una roccia. Adesso è il nostro atleta più importante e lui sente la solidarietà dell’Italia intera”

La Pellegrini

E sulla vicenda è intervenuto anche Federica Pellegrini: “La speranza vede l’invisibile tocca l’intangibile e raggiunge l’impossibile…#ForzaManuel”, ha scritto sui social. Mentre il presidente della Camera Roberto Fico ha osservato su Facebook: “E’ terribile pensare che possano infrangersi così i sogni di una vita”.

La ripresa

Manuel ormai beve e mangia da solo, per uno che si è preso un proiettile nella schiena dopo tre giorni è davvero incredibile.

Anche ieri i corridoi del San Camillo somigliavano al ritiro della nazionale di nuoto, con un continuo viavai dei giovani atleti. La famiglia non è mai stata lasciata sola, ha sentito la forte vicinanza che arrivava un po’ da tutti. “È stato bellissimo l’affetto dedicato a Manuel, ma è perché lui se lo merita e perché poteva esserci il figlio di chiunque lì: ora dobbiamo pensare solo positivo – ringraziano i genitori sostenuti anche dalle associazioni sportive – E Manuel adesso se ne rende conto, sempre circondato dall’affetto di parenti e amici: sa che la strada per la guarigione sarà lunga”.

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