NAPOLI – Le casse sono vuote, la situazione rischia di precipitare e Gaetano Manfredi rivendica l’impegno dei ministri che si sono spesi per lui prima della sua discesa in campo. Così ieri si è recato a Roma, a Palazzo Chigi, e ha incontrato il premier Mario Draghi. Il ‘Patto per Napoli’ certamente sarà stato al centro dell’incontro, così come la vicenda Whirlpool dopo che il primo cittadino ha incontrato di nuovo le tute blu. Ma le risposte del numero 1 del governo non sono state per ora chiarificatrici e definitive. Draghi ha ribadito il suo amore per Napoli e l’impegno per il Mezzogiorno. Ma nessuno dei due ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. E il segnale è chiaro: il governo proverà a fare ciò che può per mantenere l’impegno e risolvere, almeno in parte, la grave situazione di cassa di Palazzo San Giacomo che attualmente è da dissesto finanziario immediato. Per ora restano promesse e impegni, inserire nella legge di Bilancio una norma salva-Napoli non sarà semplice. L’idea, però, resta viva dopo le rassicurazioni del premier.
Whirlpool Il viaggio inverso rispetto a Manfredi ieri lo ha fatto il numero 2 del Mise, Alessandra Todde, che ha incontrato i lavoratori Whirlpool in via Argine: “Abbiamo dato delle indicazioni sul tema del consorzio. Le indicazioni sono che non avremmo fatto sedere al tavolo delle aziende improvvisate o che non fossero serie. È chiaro che proprio per il fatto che sono aziende importanti e serie hanno necessità primo di capire quali sono le condizioni della società, io non conosco nessuna azienda seria che entra in un sito a scatola vuota senza capire qual è il perimetro; quali sono le condizioni di bonifica e in questo momento stanno lavorando relativamente agli asset per capire quali saranno le condizioni che Whirlpool pone per cedere questi asset. Qualsiasi azienda che debba mettere in piedi delle linee produttive ha dei tempi e degli investimenti da fare – ha spiegato viceministro -. Quindi bisogna capire intanto come coprire i lavoratori in questo momento di passaggio e sul fatto che comunque il rappresentante del consorzio al tavolo ha detto chiaramente tre cose: 15 dicembre costituzione del consorzio, presentazione del piano industriale, e comunque riassorbimento, nell’ambito delle manifestazioni di interesse che hanno ricevuto, di tutto il contesto lavorativo. Ringrazio i lavoratori, la loro accoglienza emozione incredibile”. Bisognerà aspettare il 15 dicembre per il piano industriale e la costituzione della nuova società. Ma prima dovrebbero arrivare le lettere di licenziamento. Il governo dovrà farsi sentire, quanto fatto finora non è bastato.
Il nuovo Consiglio Chi finalmente può mettersi al lavoro, invece, è il consiglio comunale. Ieri c’è stata la proclamazione ufficiale dei 40 eletti. Nessuna sorpresa. Conquistano il seggio Toti Lange e Iris Savastano, nonostante le contestazioni di Marco Gaudini e Gennaro Castiello. “L’esito finale (per il momento) mi vede primo dei non eletti in consiglio comunale per una manciata di voti. Siamo pertanto fuori dall’Istituzione più rappresentativa della città. Ci siamo battuti, in questi anni, tanti, dove a vario titolo ho sempre rappresentato con onore e dedizione la mia città. andiamo avanti utilizzando questo tempo per rimettere in ordine le priorità”, il commento di Gaudini. Quel ‘per il momento’ potrebbe lasciare la porta aperta a un ricorso al Tar. Si vedrà.