Castel Volturno, base di armi e droga dei Bidognetti: summit tra la cosca dei Casalesi e gruppi di Napoli Nord

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Hermal Hasanaj, Umberto Meli e Nicola Sergio Kader

CASTEL VOLTURNO – Un crocevia di armi e droga: è anche questo il litorale domizio. L’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Aversa, coordinata dal pm Maurizio Giordano, che lo scorso aprile ha inflitto una seconda spallata alla cosca Bidognetti (dopo quella del 2022), ha portato alla luce uno dei luoghi chiave per organizzare e trattare la compravendita della merce illegale gestita dalla mafia locale. Si tratta di un fabbricato in via Marotta, a pochi passi dall’abitazione di Hermal Hasanaj. Qui, dice l’Antimafia, si svolgevano gran parte dei summit organizzati da soggetti legati al clan dei Casalesi.

Se la Dda è riuscita a ricostruire chi frequentava questo sito e chi avrebbe partecipato alla gestione dei traffici illeciti, è stato grazie a un’altra inchiesta che stavano conducendo i carabinieri di Castello di Cisterna. Un’indagine incentrata su alcuni traffici tra una cosca dell’area di Napoli Nord e i Bidognetti, sui quali stavano lavorando invece i militari dell’Arma di Aversa. Incrociando le informazioni raccolte dalle due indagini, l’Antimafia ha potuto avere un quadro più chiaro della situazione.

In particolare, grazie alle telecamere installate dai carabinieri di Castello di Cisterna, sono stati registrati alcuni dei citati summit a cui hanno preso parte lo stesso Hasanaj, conosciuto come ‘Francesco l’albanese’ (finito in carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e di spaccio di stupefacenti nell’ambito dell’operazione che ha rappresentato il secondo colpo al gruppo Bidognetti), Giovanni Arillo, detto ‘l’elettricista’ (arrestato nel 2020, poi scarcerato e condannato per estorsione), un soggetto di Sant’Antimo, alcuni cittadini rumeni, un giovane castellano, su cui la Dda sta ancora indagando, e Umberto Meli, anche lui finito in carcere nel blitz che ha portato all’arresto di Hasanaj.

Oltre a loro, secondo l’accusa, partecipavano agli incontri anche soggetti già noti del clan dei Casalesi (al momento tutti in prigione): Nicola Sergio Kader, luogotenente sul litorale della cosca Bidognetti; Nicola Garofalo; Giosuè Fioretto, cognato del boss Cicciotto ’e mezzanotte; e Antonio Lanza, collaboratore di giustizia dal 2023

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